Prelievi dalle aziende sequestrate
Lipani confessa: “Sono pentito”
L’uomo, arrestato lunedì, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip ha confessato di essersi appropriato dei soldi delle società che gestiva come amministratore giudiziario
Il commercialista Maurizio Lipani, arrestato lunedì 14 ottobre per peculato e autoriciclaggio, durante l’interrogatorio di garanzia reso al Gip si è dimostrato provato e ha confessato di essersi appropriato dei soldi delle società che gestiva. Inoltre, ha sostenuto di aver prelevato denaro anche da altre amministrazioni giudiziarie e di aver fatto tutto questo in un momento di difficoltà economiche dovuto alle lungaggini nelle liquidazioni delle parcelle di cui era creditore. Oltre a Lipani sono stati arrestati anche Epifanio Agate, figlio del boss Mariano, e la moglie Rachele Francaviglia per aver proseguito nella gestione di attività che erano state confiscate e poste sotto sequestro. Lipani avrebbe dunque intascato circa 350mila euro.
Nel corso della confessione il commercialista ha spiegato di avere fatto analoghe e illecite operazioni di prelievo in altre amministrazioni giudiziarie. Lipani, accusato di peculato, si è detto pentito per avere “distrutto la propria vita e la propria carriera professionale”. Ha, però, spiegato l’origine delle sue azioni: vantava crediti per un milione per le procedure che ha gestito, soldi che tardavano ad arrivare e che hanno reso impossibile la gestione del lavoro che necessitava di grossi anticipi di denaro. Lipani ha raccontato di essere caduto in un profondo stato di ansia che lo ha costretto a ricorrere all’assunzione di psicofarmaci. Ha spiegato ancora che avrebbe restituito tutti i soldi nel momento in cui sarebbe stato pagato. Gli agenti della Direzione investigativa antimafia sono arrivati prima che Lipani mettesse i conti a posto.
Il commercialista, uno dei più noti amministratori giudiziari siciliani, ha detto di rinunciare a tutti gli incarichi, anticipando di fatto l’inevitabile decisione dei tribunali che lo hanno scelto come amministratore. Adesso, sulla base delle sue indicazioni, gli investigatori faranno lo screening dei suoi incarichi per accertare l’entità del “buco”
Fonte: live Sicilia . Tg4