
Sicilia verso le amministrative: patti trasversali, a Gela il Pd con il centrodestra
dem orientati a sostenere Lucio Greco, “civico” ex alfaniano. Uno schema simile a quello che si prospetta a Bagheria
Non vogliono che lo si chiami “Patto del Nazareno in salsa sicula”. Ma l’accordo, di fatto, c’è e mette insieme il Pd e pezzi di centrodestra. Nel segno del fronte anti-populista il più grosso dei comuni al voto a fine aprile, Gela, vede i dem convergere su un uomo del centrodestra: la direzione cittadina del partito ha dato mandato al segretario Peppe Di Cristina di trattare con Lucio Greco, candidato civico sconfitto dall’ex grillino Domenico Messinese alle ultime amministrative e ora sostenuto da pezzi di Forza Italia, incluso il coordinatore provinciale berlusconiano Michele Mancuso.
Per i dem, però, non è un inciucio: “Alle Regionali — frena l’ex vicepresidente dell’Ars Calogero Speziale, uomo di punta del partito in città — Greco ha sostenuto Fabrizio Micari. Negli ultimi anni era vicino alle posizioni di Angelino Alfano, e dunque nel centrosinistra”. C’è da dire che la situazione è molto frammentaria: il candidato della Lega Giuseppe Spata può contare sull’endorsement dell’ex deputato forzista Pino Federico, mentre l’Udc — finora al fianco di Greco, candidato alla Camera col Pdl nel 2013 — sembra volersi defilare e accodarsi sotto le insegne di Spata. Per conto proprio andrà invece la sinistra, che sostiene l’imprenditore Maurizio Melfa, mentre i grillini puntano sul consigliere comunale uscente Simone Morgana.
Lo schema di Gela, di fatto, ricalca quello dell’altro centro che viene da un’esperienza a guida grillina, Bagheria. Nel grosso comune alle porte di Palermo il Pd ha rotto gli indugi, ufficializzando il sostegno a Filippo Tripoli, candidato dei Popolari e autonomisti alle Regionali dell’anno scorso e adesso alla guida di quello che una nota ufficiale del circolo dem di Bagheria definisce “un vero e proprio fronte civico democratico in grado di combattere gli estremismi, che minano la convivenza civile del nostro popolo e rischiano di portare indietro l’orologio al tempo del fascismo”. Cioè un fronte contro la candidatura grillina — ancora non ufficializzata, ma ormai data per certa — di Romina Aiello, assessora della giunta uscente di Patrizio Cinque, e quella di Gino Di Stefano, che mette insieme tutti gli altri partiti del centrodestra, da Forza Italia alla Lega, da Diventerà bellissima di Nello Musumeci a Fratelli d’Italia.
A Caltanissetta, unico capoluogo di provincia interessato dal voto, sono in campo diverse candidature a sindaco. Il Pd, in questo caso, sposa un percorso di centrosinistra “puro” e sostiene l’ex sindaco Salvatore Messana, che fu il primo candidato alla segreteria regionale dei dem nel 2007, battuto da Francantonio Genovese. Messana ha un passato anche in Italia dei valori.
Il centrodestra è spaccato: la Lega presenta Oscar Aiello, il resto della coalizione converge sull’ex candidato sindaco Michele Giarratana. I 5Stelle hanno scelto Roberto Gambino, architetto, e ad appoggiarlo ci sono anche due ex assessori del sindaco uscente Giovanni Ruvolo (che non corre per il secondo mandato). Un’altra assessora di Ruvolo, l’avvocata Maria Grazia Riggi, sceglie direttamente di spendersi per la guida del municipio, come Salvatore Licata, consigliere comunale ed ex segretario provinciale di Sicilia futura.
Fonte Repubblica