Giuseppe Gulotta, la cui confessione venne estorta dai carabinieri con minacce e torture, è stato assolto nel 2012 con la revisione del processo chiesta dall’avvocato Lauria. Gulotta fu condannato anche in cassazione
La GIUSTIZIA CONDIZIONATA DAL POTERE
Giuseppe Gulotta, vittima di uno degli errori giudiziari più gravi mai avvenuti in Italia, ha chiesto un risarcimento di oltre 66 milioni di euro per aver scontato ingiustamente quasi 22 anni di carcere. la richiesta è stata depositata al Tribunale di Firenze: nell’atto vengono citati, tra gli altri, la presidenza del Consiglio, il ministero dell’Interno, il ministero della Difesa e il ministero dell’Economia. Gulotta fu accusato dell’omicidio dei due carabinieri alla casermetta di Alcamo
Gulotta venne arrestato nel gennaio del 1976 per l’omicidio di Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo, due carabinieri della stazione di Alcamo Marina, nel Trapanese. Allora 18enne, Gulotta venne condannato all’ergastolo, ma dopo 9 processi e 22 anni di carcere ingiusto, nel 2012 è stato assolto dalla corte d`Appello di Reggio Calabria che ha stabilito come la confessione venne estorta con sevizie e torture da parte dei carabinieri.
Nella vicenda erano state coinvolte altre tre persone, poi risultate innocenti come Gulotta: Vincenzo Ferrantelli, Gaetano Santangelo e Giovanni Mandalà: quest’ultimo , morto nel 1998, è stato assolto nel 2014.
Il legale di Gulotta, Baldassarre Lauria, spiega che “ci sono due aspetti che sono contenuti nell’atto: il primo riguarda la responsabilità dello Stato come tale per non aver codificato negli anni il reato di tortura. Il secondo profilo è quello che attiene agli atti di tortura posti in essere in una sede istituzionale (la caserma dei carabinieri, ndr) da personale appartenente all’Arma che ha generato un gravissimo errore giudiziario”.
Fonte: TG 24