Un eroe poco ricordato, forse perchè non era di sinistra?
26 anni dall’omicidio di Beppe Alfano: Barcellona Pozzo di Gotto ricorda il giornalista ucciso dalla mafia
Barcellona Pozzo di Gotto, nel 26simo anniversario della morte, ricorda il giornalista Beppe Alfano
L’8 gennaio ricorre il 26° anniversario del’uccisione del giornalista Beppe Alfano. L’amministrazione comunale di Barcellona Pozzo di Gotto organizza, come ogni anno, una cerimonia commemorativa. Alle ore 10:30 le Autorità si ritroveranno in via Marconi, presso la stele dedicata al giornalista ucciso. Seguiranno la deposizione della corona e un momento di preghiera.
Giornalista senza tesserino per motivi ideologici, cominciò la sua carriera giornalistica in radio alla fine degli anni ’70, a Messina. Negli anni Ottanta proseguì nelle televisioni locali della sua città natale. Nell’estate del 1991 diventò corrispondente del giornale “La Sicilia”, occupandosi di politica, cronaca e sport.
Dopo l’estate del 1992, l’attività giornalistica di Alfano si concentrò essenzialmente su tre fronti:
La vicenda dell’erogazione dei contributi AIMA (Azienda per gli Interventi sul Mercato Agricolo), le truffe ad essa sottostanti e i rapporti tra Cosa Nostra e personaggi barcellonesi;
La questione del raddoppio ferroviario;
La serie di rapporti instaurati tra i soggetti che gestivano l’erogazione dei contributi AIMA e il raddoppio ferroviario e l’AIAS (un’associazione che si occupava di assistenza agli spastici e che trovava a Milazzo la sua sede più proficua)
Inoltre, in quei giorni della fine 1992, Alfano sospettava la presenza di Nitto Santapaola a Barcellona Pozzo di Gotto. In effetti il boss catanese si trovava nascosto nel territorio barcellonese.
L’ultimo fronte di investigazione condotto dal giornalista prima di essere ucciso fu l’aver delineato il sospetto della presenza di una loggia massonica composta sia da rappresentanti del potere ufficiale sia da rappresentanti della mafia.
L’omicidio
La sera dell’8 gennaio 1993, a bordo della sua Renault rossa, Beppe Alfano venne ucciso da alcuni sicari, con tre colpi di una pistola calibro 22: uno in bocca, uno alla tempia destra e uno al torace.