E’ sempre difficile scrivere di un suicidio. Non sai mai se, è meglio stare zitti e far finta di nulla o cercare di capirne le motivazioni. Succede che a 45 anni un uomo con una moglie e due figli ancora da crescere, professionista che operava nel settore impiantistico, S. C. di 45 anni all’alba, con una freddezza che lascia sgomenti ,si lascia morire.
Se state attraversando un momento di depressione o di particolare difficoltà, non isolatevi, chiedete aiuto. La vita è un bene troppo prezioso. Nel territorio ci sono le strutture adatte . Ci sono associazioni di volontariato e anche sacerdoti molto sensibili
Si dice che il suicida avesse delle difficoltà economiche legate ad un prestito bancario.Prestito che, con l’evidente crisi economica che, ormai da anni sta distruggendo Castelvetrano, verosimilmente, non poteva onorare. Un momento di sconforto,forse una depressione latente o forse altro, sta di fatto che una moglie e due ragazzi hanno perso il capo di famiglia. Purtroppo non è il primo gesto del genere che avviene in città. A Castelvetrano e lo riferiscono alcuni medici del Servizio di Tutela Mentale, sono sempre più numerosi i pazienti che chiedono di essere aiutati perchè stremati psicologicamente. Chi va a chiedere aiuto fa tanto bene a se stesso e a sui cari. Purtroppo, molti altri ,preferiscono soffrire in silenzio, uno stato di crisi profonda che può arrivare, a causa della perdita del lavoro o per questioni economiche gravi. Senza andare oltre, tutto quello che è acadduto a Castelvetrano negli ultimi anni , per il contrasto al latitante Matteo Messina Denaro se da un lato ha assicurato alle patrie galere addentellati della cosca locale dall’altro , ha devastato un territorio bruciando centinaia di posti di lavoro e togliendo ogni speranza di ripresa economica a molte persone. Il fallimento del Gruppo 6 GD0, i continui sequestri che portano le ditte spesso alla chiusura ha, inevitabilmente, generato un senso di sfiducia generale che colpisce le persone più deboli e in difficoltà economica. Se da un canto la lotta alla mafia dovrebbe liberare questa città dal cancro Messina Denaro, dall’altra, ha lasciato, come in tutte le guerre, parecchie vittime sul campo.
Vittime ,spesso, che non avendo dove sbattere la testa lavoravano in aziende poi sequestrate e che lo Stato autorizzava con regolare licenza.
Tutta questa azione coercitiva dello Stato aumentata negli ultimi 10 anni ha fatto male solo in parte ai mafiosi e ai colletti bianchi con conti economici molto floridi. Ancora una volta la guerra fa male ai disgraziati che sono costretti a piegarsi per trovare un lavoro. Lavoro che oggi, non si trova manco con la candela. Oggi a Castelvetrano non vanno solo via i giovani (e fanno molto bene) ma vanno via anche i quarantenni e i cinquantenni. Oggi ,solo i pazzi o forse quelli protetti dall’antimafia di sistema ,possono pensare d’ investire nel territorio. I soldi dei veri mafiosi chissà dove saranno dopo tutto questo casino . Casino che, ancora, dopo 26 anni non è servito a catturare il farabutto Matteo Messina Denaro. Qui, ormai, sono rimaste le macerie e dopo le 19.00 , in centro, sembra ci sia il coprifuoco. Continuate a sparare nel mucchio vedrete che qualche altro debole non resisterà
Salvo Serra
Il Circolaccio