Una tegola legale cade adesso sul comune di Castelvetrano in merito al Diritto di Abitazione
L’avvocato Valentina Blunda che ha la tutela legale di numerosi ex proprietari di immobili abusivi di Triscina con ordinanza di demolizione, ha visto il Tar, con sentenza odierna, dare ragione a due suoi assistiti , in merito alla rivendicazione del Diritto di Abitazione che scatterebbe nel caso specifico, quando gli abitanti della casa da demolire non avrebbero altra dimora per vivere. L’avvocato Blunda, per i suoi assistiti ,aveva chiesto al comune di Castelvetrano di pronunciarsi nel merito. Non ricevendo risposta, ha presentato regolare ricorso al TAR. Oggi la sentenza che obbliga il comune ad esprimersi
La sentenza del Tar di Palermo è di oggi ” REG.PROV.COLL.
N. 01261/2018 REG.RIC.”
Il Tar si è espresso sul ricorso proposto dagli abusivi residenti A. B. e G . B,
rappresentati e difesi dall’avv. Valentina Blunda contro – il Comune di Castelvetrano, in persona del legale rappresentante pro tempore
L’ aspetto legale , è relativo al punto di illegittimità del «silenzio inadempimento formatosi sull’ istanza inoltrata dal ricorrente” , in data 1° marzo 2018 al Comune di Castelvetrano al fine di dare impulso all’attivazione del procedimento di cui all’art 4 della L.R. n. 17 del 1994 finalizzato alla concessione del diritto di abitazione dell’immobile individuato nel ricorso
Il problema posto all’attenzione del Tar dall’avvocato Blunda si fonda su sentenze di Cassazione che richiamano una specifica garanzia costituzionale qualora si dimostrasse l’impossibilità per gli abitanti dell’immobile abusivo di “rimanere” senza la casa di abitazione”. I commissari non hanno risposto all’istanza dell’avvocato Blunda. Il Tar, invece si , obbligando il Comune ad intervenire nel merito
Davanti al Tribunale Amministrativo, il comune si è necessariamente costituito e con memoria mirata , ha inteso evidenziare la carenza di legittimazione dei ricorrenti , alla presentazione dell’istanza. I giudici del Tribunale Amministrativo hanno dato torto all’Ente affermando, invece, che il problema va affrontato e con precisa decisione nei confronti dei cittadini interessati
Parti del dispositivo
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Seconda), accoglie il
ricorso nei sensi e limiti di cui in motivazione e, per l’effetto, dichiara l’obbligo del
Comune di Castelvetrano di concludere il procedimento con un provvedimento
espresso da emanarsi nel termine previsto
La sentenza del Tar apre un varco giuridico su cui , l’avvocato Blunda, ha intenzione di ricorrere anche in sede europea. La Commissione Europea sui Diritti dell’Uomo ha cassato più volte, in merito, la Cassazione e ha condannato lo Stato italiano
La questione del Diritto di Abitazione se legittimato da sentenza, non è un problema nuovo dal punto di vista legale.La Cassazione si è pronunciata varie volte e non sempre a favore degli abusivi. In ogni caso, il Comune è obbligato a pronunciarsi
A Bagheria, il sindaco ec Grillino affrontò il problema e il comune approvò un regolamento che prevede anche la possibilità di concedere l’uso di immobili abusivi ,anche in caso di inedificabilità assoluta in riferimento al diritto di abitazione se riconosciuto
La Suprema Corte ha già trattato la questione per altri comuni con alta densità abusiva.
Nulla togliendo alle infinite polemiche sulle case di Triscina e al piano di demolizione, in un paese civile si deve necessariamente porre anche un problema legato al rispetto delle leggi che tutelano il cittadino e suoi diritti inviolabili. Occorre fare un grosso distinguo, cosa che spesso si dimentica, tra l’abuso speculativo e quello legato al bisogno di abitazione. E va anche considerato il reale diritto abitativo dalla possibile azione dei furbastri. Diventa fondamentale la certezza del diritto attraverso precise sentenze a tutela.
Il problema esiste
A distanza di molti anni dalla fase selvaggia dell’abusivismo di Triscina diverse case, in virtù della devastante crisi economica degli ultimi 10 anni, sono finite per diventare prime case per molte famiglie. Lo Stato doveva arrivare 30 anni fa e bloccare le costruzioni . Adesso, l’azione coercitiva oltre ad essere tardiva rischia di generare molte ingiustizie e violazioni di diritti acquisiti . Gli avvocati hanno il dovere i loro assistiti . La sentenza del Tar di oggi aprirà un nuovo fronte di battaglia legale
Le demolizioni lasceranno senza casa alcune famiglie.
Il problema non era sfuggito neanche al Parlamento
Il 12 aprile 2017 la commissione Giustizia del Senato, approvando all’unanimità il disegno di legge S. 580-B, ha sostanzialmente indicato l’opportunità di una sanatoria per non arrivare mai alla demolizione di case abitate da chi ha commesso «abusi edilizi individuali» di necessità. Finalmente una «sanatoria», un condono diverso dai soliti a beneficio dei privilegiati di potere e denaro, stavolta a favore di cittadini indifesi, che con l’abuso edilizio hanno pensato di poter garantire a sè e alle loro famiglie il diritto alla casa, secondo Costituzione italiana e Carta europea dei diritti umani.
Il Circolaccio