“Sono trascorsi oltre cinque anni da quando una delegazione di familiari di vittime innocenti di mafia – scrive Giuseppe Ciminnisi – venne ricevuta all’Ars dal gruppo parlamentare regionale del M5Sche ha reso possibile per la prima volta, nella storia della Regione, l’incontro tra un gruppo parlamentare e i familiari di vittime innocenti di mafia, per discutere delle problematiche relative all’impianto normativo regionale e nazionale.”
Un incontro che avvenne a distanza di mesi da quando lo stesso Ciminnisi si era rivolto, invano, all’allora Presidente Crocetta, auspicando un suo intervento affinché si potesse arrivare all’equiparazione delle vittime di mafia a quelle del terrorismo mafioso.
“In quella circostanza – prosegue Ciminnisi, coordinatore nazionale dei familiari vittime di mafia dell’associazione “I cittadini contro le mafie e la corruzione” – la deputazione regionale del Movimento 5 Stelle accolse le istanze della delegazione assumendo l’impegno a voler rimediare a una legge iniqua che finisce con il creare categorie di vittime di serie A e vittime di serie B.
Apprendiamo adesso del Disegno di Legge presentato dal senatore Gianmarco Corbetta, del Movimento 5 Stelle, in favore dell’equiparazione delle vittime del dovere alle vittime del terrorismo, rimediando così a una ulteriore discriminazione di legge. Purtroppo, però, non possiamo che constatare come lo stesso impegno assunto da un parlamentare del Movimento 5 Stelle (movimento al quale appartenevano anche i deputati regionali da noi incontrati oltre cinque anni fa) ancora una volta escluda le vittime di mafia da qualsivoglia iniziativa di carattere legislativo.
Venuta meno qualsiasi querelle di carattere politico, visto che oggi il Movimento 5 Stelle è entrato a far parte del governo, ci saremmo aspettati che si volesse sanare il vulnus che rende le vittime di mafia cittadini di serie B. Invece, così come in passato hanno fatto tutti i partiti politici che si sono succeduti a governare il Paese, anche coloro i quali sostenevano di voler rappresentare il cambiamento, perseverano nel portare avanti una presa in giro che dura da anni. Appare evidente come si voglia penalizzare le vittime innocenti di mafia, colpevoli evidentemente di essere tali in quanto l’evento luttuoso è avvenuto nel meridione d’Italia.
Non si comprenderebbe diversamente come una strage avvenuta in altre regioni d’Italia per vile mano mafiosa, si possa classificare come di “matrice terroristico mafiosa”, mentre se lo stesso evento riguarda il Sud del Paese, diventi semplicemente “mafiosa”, dando origine a una discriminazione alla quale non riusciamo a dare alcuna spiegazione. Auspichiamo pertanto – conclude Ciminnisi – che il senatore Gianmarco Corbetta, o chi per lui, voglia intervenire includendo anche noi familiari di vittime di mafia di serie B in un Disegno di Legge che metta la parola fine a un’ingiustizia vergognosa per un Paese che possa definirsi civile.”
Il Circolaccio