Il lavoro nero e lo sfruttamento con la busta paga saldata a metà non è un vizio che si trova solo in agricoltura. I Carabinieri dovrebbero indagare anche su altre attività. I commissari chiedono il certificato antimafia alle attività , dovrebbero anche chiedere se i lavoratori vengono pagati a norma e rispettati
Nella mattinata del 30 ottobre, località Castelvetrano, i Carabinieri delle Stazioni di Marinella e Castelvetrano, congiuntamente ai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Trapani e del N.A.S. di Palermo, eseguivano una serie di controlli, nei confronti di alcune attività del territorio, mirati a contrastare il fenomeno del lavoro nero ed a verificare la regolarità delle aziende in questione.
All’esito del primo controllo eseguito presso un azienda agricola sita in contrada Galviano veniva accertata la presenza di 7 lavoratori di cui uno in nero e tre irregolari in quanto in qualità di datore di lavoro, prima dell’inizio dell’attività lavorativa – per come responsabilmente dichiarato dai 3 lavoratori irregolari – non consegnava agli stessi una copia della comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, ovvero copia del contratto individuale di lavoro, venivano per questo motivo elevate contravvenzioni per quasi 5.000 euro. Dai controlli eseguiti presso un noto frantoio di Castelvetrano su 8 lavoratori presenti 2 erano irregolari, ne scaturiva una sanzione di 1.500 euro. Continuano incessanti i controlli alle attività commerciali da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani che, con il prezioso supporto dei Reparti Speciali e predisposti per questi particolari tipologie di servizi, cercano di evitare lo sviluppo del fenomeno del lavoro nero che sempre più è in aumento soprattutto nei periodi di raccolta di uva e olive.