
Ascesa e declino dell’Antimafia degli affari “che non si possono rifiutare”
Appare sempre più evidente che Mafia e Antimafia, alla fine, in campi diversi, sugli affari da spartire sono esattamente diventati “speculari”. Partendo da condizioni diverse e con criteri diversi, entrambi hanno aggredito interessi miliardari e posizione di potere. La mafia, usa anche i mitra ma non sempre. Spesso usa l’arma della corruzione e dell’infiltrazione con gente che sa gestire miliardi e non molliche. Le molliche non hanno mai interessato i veri mafiosi. L’antimafia, partendo dal beneficio della legalità “dovuta” ha messo le mani su patrimoni miliardari, ha usato il “mitra” dei media e dei magistrati allineati per far fuori chiunque si azzardasse di pestare i piedi agli antimafisti di carriera.E di carriere l’antimafia da salotto ne ha create tante. Il senatore Lumia, amico del Procuratore Lo Voi , sa come si organizza un sistema d’informazione controllato e pronto a scatenare processi mediatici e quindi sommari verso chi si permetteva di rompere i coglioni . Non tutti sono antimafisti carrieristi o affaristi. Ci mancherebbe. i “luimini” (seguaci di Lumia)hanno sempre fatto di tutta un erba un fascio. La gente seria attende le sentenze definitive. Sono stati loro a inventare le etichettature di massa, ma è altrettanto vero pure che c’è gente che crede nei principi costituzionali e crede che solo i Tribunali (lontani dalla politica) sono chiamati a giudicare. In questo momento il sistema dell’informazione Lumia-Montante è quasi in silenzio. Non parlano. Questo dimostra la malafede di molti giornalisti schierati. Dobbiamo tutti augurarci che il Procuratore Bertone non si fermi. Ci piacerebbe sapere la verità “tutta” sul caso Saguto e sul caso Montante. Ci piacerebbe sapere tutto delle varie associazioni antimafia che gestiscono fatturati di miliardi. Ci piacerebbe leggere un giorno che alcuni protagonisti dell’antimafia spesso fine a se stessa rinuncino a tutti i privilegi. Ci sono tanti onesti cittadini che combattono ogni giorno l’arroganza e la violenza di qualsiasi genere eppure, nessun riconoscimento tocca loro. Non vogliono appartenere a questi agglomerati simili ai vasi di pandora che hanno contribuito visti i risultati ad affossare la Sicilia così come ha fatto la mafia e la malapolitica
Lumia poteva anche determinare la “sicurezza ” politica e giudiziaria di amministratori locali abituali giocatori di carte con parenti stretti di Matteo Messina Denaro nella tanto vituperata Castelvetrano. Nessuno osava mettersi “contro” il senatore e chi lo ha fatto è finito sotto inchiesta
Un’ inchiesta coinvolge la dirigenza di Confindustria Sicilia e indirettamente quei politici antimafia che dovevano rappresentare “il nuovo” rispetto ai vecchi “comitati d’affari”. Mala gestione dei beni sequestrati alla mafia, conflitti d’interessi alla Regione, irregolarità sull’utilizzo dei fondi europei, privatizzazione degli aereoporti. La magistratura nissena ultimo baluardo in difesa della legalità?
Tira un’aria pesante in questi giorni lungo l’asse Palermo-Caltanissetta-Roma. Agli incroci di mafia e antimafia c’è un po’ di ‘traffico’. Un ingorgo da legalità ‘strillata’. Storie strane. E un’inchiesta su presunti fatti di mafia che oltre a coinvolgere l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, considerato uno degli uomini di punta dell’antimafia e dell’antiracket, tocca il senatore Lumia, amico di Crocetta, dell’architetto Pasquale Calamia di Elena Ferraro, di Baldo Gucciardi e di numerosi giornalisti antimafia. Adesso spetta alla magistratura indagare . Augurandosi che la magistratura amica di Lumia non sia già pronta per depistare. Lumia ci parli chiaramente del sistema rifiuti protetto da Montante.
Una caduta che non sembra risparmiare nessuno. Miliardi finiti chissà dove e rifiuti ovunque.
Ci dica di Giuseppe Catanzaro, titolare della più grande discarica della Sicilia in quel di Siculiana, in provincia di Agrigento. I suoi paesani dicono che fino a pochi anni fa era sull’orlo del fallimento . Con il governo Crocetta si è ripreso alla grande
Sotto scacco – non a caso sempre da parte della magistratura di Caltanissetta – è finita tutta la gestione dei rifiuti in Sicilia imperniata ancora sulle discariche. Una follia tutta siciliana che ha distrutto l’ambiente con la complicità di certa antimafia. La mafia con le aziende di trasporto e l’antimafia con le discariche . Non c’è che dire , un sistema perfetto. Di mezzo il magna magna di politici e burocrati regionali
Fonte : Documenti
Il Circolaccio