
Lo ha detto il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri intervistato dal direttore di Radio Capital, Massimo Giannini. “Siamo al fianco dell’autorità giudiziaria”. “Entro gennaio”, avverte intanto la famiglia di Stefano, “sarà ascoltato in aula il generale Tomasone”
“Forse si è aperto uno spiraglio di luce: mi sembra che sia la prima volta che un militare di quelli presenti quella sera ha riferito la sua verità, che ora dovrà passare al vaglio dell’autorità giudiziaria, ma noi siamo al fianco dell’autorità giudiziaria, perché è ora che siano accertate tutte le cause e le dinamiche di quanto successe quella sera“. Lo ha detto Giovanni Nistri, comandante generale dei Carabinieri, intervistato su Radio Capital dal direttore Massimo Giannini sul caso Cucchi e su un’inchiesta che si sta allargando nel tentativo di accertare se ci siano state omissioni e insabbiamenti nella scala gerarchica dell’Arma. Nei prossimi mesi verrà ascoltato anche un generale, Vittorio Tomasone, all’epoca comandante provinciale dei carabinieri di Roma: “Sarà ascoltato in aula entro gennaio su nostra richiesta”, ha detto l’avvocato della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo.