Immobile urbano (appartamento) sito in via Frà S. Mannone n. 124 costituito da diversi piani complessivamente di circa 258 mq confiscato in pregiudizio di Caruana Gerlando e Parisi Maria Silvana. Assegnato al patrimonio indisponibile del Comune con decreto del 30.09.2004. Consegnato formalmente al Comune con verbale del 9.11.2004
Il sodalizio tra le due famiglie (i Caruana sono di Siculiana, nell’agrigentino, mentre i Cuntrera di Castelvetrano, nel trapanese) risale all’inizio del ‘900, quando Gerlando Caruana e Giuseppe Cuntrera, capostipiti della dinastia, presero in moglie le sorelle Spataro, Rosa e Croce. Di loro si sono occupati giornalisti, ma anche storici e studiosi. Come Lee Lamothe e Antonio Nicaso, che nel loro libro ricostruiscono la storia del clan, dopo avere preso in visione migliaia di documenti e video.
La storia del clan inizia proprio a Siculiana, piccolo paese sul mare. Alfonso Caruana guarda con ammirazione gli zii paterni Leonardo e GIuseppe, piccoli boss appartenenti alla famiglia dei Corleonesi. I due riscuotono le ‘gabelle’ per conto di alcuni signorotti locali. L’unione ‘mafiosa’ tra i Cuntrera e i Caruana viene sancita, pero’, solo negli anni Cinquanta, quando i due vengono chiamati davanti a un giudice per rispondere di duplice omicidio, incendio e furto di bestiame.
Nel 1952 Leonardo Caruana viene accusato di omicidio, furto e
incendio doloso a Castelvetrano, ma viene prosciolto; nel 1956 viene nuovamente
imputato e prosciolto; Nel 1957 si reca in Canada con il fratello Giuseppe dove
costituisce una societa’ edile; con i suoi fratelli Giuseppe e Giovanni, con il
cognato Domenico Vella e con i fratelli Giuseppe e Antonio Cuffaro fonda in
Venezuela la “Maditerranea Pesca”, fornita di un solo peschereccio e molto
probabilmente attivita’ di copertura per traffici illeciti. Nel 1964 viene
dichiarato fallito dal tribunale di Palermo; nel 1966 e’ condannato al soggiorno
obligato; espulso dal Canada nel 1973, gia’ inquisito nel 1971, come
indesiderabile (traffico di stupefacenti). I Caruana, pressati dalla giustizia trovarono spesso riparo a Castelvetrano. Secondo alcuni verbali investigastivi, furono loro a portare la droga ne trapanese
Fonte ADNKRONOS REPUBBLICA
Il Circolaccio