TRA LE CAUSE DEL FALLIMENTO DI BANCA ETRURIA CI SONO I CREDITI MILIONARI CONCESSI CON TROPPA FACILITÀ E MAI RECUPERATI – TRA I GRANDI DEBITORI C’È CALTAGIRONE BELLAVISTA (DEVE 45 MILIONI) – E POI IL GRUPPO SACCI, SOGEIM, SAICO, INTERPORTO DI ROMA, ABM, SANATRIX
Adesso, si è appreso che società di Giovanni Savalle fanno parte delle aziende che devono soldi alla Banca che il governo Renzi ha salvato.
Il governo Gentiloni , sulla vicenda , ha fatto di tutto per insabbiare le vergognose attività della banca vicina al Pd toscano con la complicità di Casini, da sempre amico e parente dei Caltagirone che devono una montagna di soldi alla Banca
Emergerebbe, dunque, un circolo di “amici”,a cui sarebbe stato regalato il credito che non potevano ottenere. I finanzieri del Nucleo Tributario di Arezzo stanno vagliando pratica per pratica. I fidi in questione risalgono anche a prima del 2009, quando entrò in carica il penultimo consiglio di amministrazione (anch’esso sotto inchiesta, insieme all’ultimo durato fino al commissariamento del febbraio 2015), però gli effetti negativi per le casse di Etruria si sono spalmati sugli anni successivi.
A perorare la richiesta di Savalle, nel 2007, fu Alberto Rigotti, membro del consiglio di amministratore della banca, imprenditore trentino già alla guida del gruppo editoriale Epolis travolto dal fallimento. Anche Rigotti è finito nei guai giudiziari ad Arezzo.Rigotti era sostenuto dal padre dell’ ex ministra Boschi
Ad accendere il mutuo fu la Sicily House una delle società della galassia facente capo a Savalle. La società, tra le altre cose, costruì il campo da golf annesso al grande hotel “I giardini di Costanza” .
Savalle portò in Banca due scatole vuote e ottenne lo stesso il mutuo. Quello che emerge dalle indagini, condotte dalla Procura di Arezzo, spiegano il colonnello della finanza Francesco Mazzotta e del Ros Fabio Bottino è che Rigotti e Savalle avevano un rapporto privilegiato tale da far ottenere un finanziamento che nessuno altro avrebbe ottenuto.
Come ha fatto, un commercialista di Castelvetrano, con tutto il rispetto per il professionista, ad avere contatti con gente di questo calibro?
Anche il poliedrico Gianfranco Becchina aveva grandi relazioni internazionali e non solo nel settore dell’ arte. Becchina e la famiglia Savalle erano soci nel cementificio Atlas
Savalle è stato amministratore della Sicily house spa dal 2003 al 2010. La società era partecipata al 40% dalla lussemburghese Abm network investments sa (controllata al 100% dalla banca d’affari Abm merchant sa, presieduta dallo stesso Rigotti) e ottenne un fido di 1,5 milioni con la finalità di sostenere le attività della controllata «Società mediterranea spa».
L’operazione venne garantita dall’acquisizione di un pegno di 850.000 euro su obbligazioni di banca Etruria, acquistate con soldi concessi dalla stessa banca alla Abm network investments sa. Insomma una partita di giro.
Nel complesso ginepraio delle società, in cui spesso opera l’ alta finanza, certe banche, probabimente, sono servite solo a far sparire soldi, teamite il giochetto dei prestiti provenienti da attività illecite. Il sistema lo consente. I risparmiatori danno liquidità.I risparmiatori seri e perbene. Poi ci sono quelli degli amici che devono rientrare.Il modo migliore per riclicare grosse somme e farle sparire e’ facile proprio con le banche. Sopratutto, quando lo Stato ha la mania dei sequestri dei beni.
La domanda che alcuni Pm dovrebbero porsi, prima di sparare a li passari, e’ la seguente: dove sono nascosti tutti i soldi di chi si è arricchito negli ultimi 30 anni a Castelvetrano con gli affari sporchi condivisi con La famiglia Messina Denaro?
Grigoli, dopo il duo arresto lo disse chiaro. Messina Denaro cerca grandi sonme, non spiccioli.
Pensare che la famiglia del Boss, e Lui stesso ,avesse trovato sostegno economico con i piccoli proventi di qualche modesto imprenditore locale forse è stato un errore che ha consentito ad alcuni di nascondere molto bene e forse all’ estero le loro somme.Ipotizzare un comitato d’ affari già costruito nel periodo di Ciccio Messina Denaro Con la super regia di Filippo Guttadauro, una pista da seguire. La latitanza comoda costa . E poi, imagginare Matteo Messina Denaro che affida i suoi interessi e di chi fa parte del comitato, a degli incompetenti e con la fedina sporca ci sembra davvero paradossale
Salvo Serra
Fonte: Diago Spia, Live Sicilia
Il Circolaccio