
E’ più facile rimuovere il dolore che gestirlo, soprattutto quando se ne è causa e non vittima. E’ un amara constatazione riconducibile proprio alla situazione sanitaria che dovrebbe poter assicurare il più giusto servizio utile ad alleviare le troppe sofferenze che patisce la collettività della Valle del Belice. Già troppo danneggiata dall’ingombrante latitanza del ricercato più pericoloso del mondo, Per la cui cattura bisognerebbe accendere molti fari spenti volutamente e colpevolmente. Ma questa è un’altra storia, anche se opprimente. L’Ospedale di Castelvetrano, la grande struttura sanitaria realizzata per servire la popolazione vittima del grande evento sismico del 1968. Migliaia di morti per il terremoto. Oltre centomila Abitanti dei vari Comuni della Valle del Belice, condannati a vivere nel pericolo sismico che la natura potrebbe ripetere. Condannati a ricorrere al mezzo aereo per le necessarie cure sanitarie. Magari alla ricerca dei validissimi specialisti medici che portano alto il merito professionale negli Ospedali del nord Italia. I cervelli della sanità che sono stati costretti ad emigrare per mancanza di possibilità occupazionale nella nostra Regione. Il danno e la beffa! Però siamo accusati di focosità, lusingati di forte determinazione. Siamo, invece, offuscati da codardia virale, incapaci di reclamare a gran voce i nostri diritti. Abbiamo subito la prepotenza, ingiustificata pure geograficamente, del secondo Tribunale della provincia ad un quarto d’ora di strada da Trapani. Gli Uffici Giudiziari concentrati in un’unica area. Prefettura, Questura, Inps, Ufficio del Registro. Tutto a Trapani e Marsala. Se questi abusi fossero stati fatti in questo periodo, inevitabilmente si sarebbero addebitati anch’essi all’ingombrante latitanza di Messina Denaro. Che magari non era nemmeno nato quando si decretarono tali nefandezze sociali. Ora no! Ora è presente quotidianamente nella realtà sociale dell’intera popolazione. Assente fisicamente e cancellato dalla lista dei residenti. Scritto, stampato, fotografato, caricaturato in ogni dove, Non si sa solo dov’è! Non abbiamo più il Massimo Consesso Cittadino democraticamente eletto sostituito da una gestione Commissariale, richiesta dall’Antimafia della Signora Bindi e dal Sen. Lumia, donataci dal Ministro Minniti. Se tutto ciò è stato giusto lo sapremo fra anni. Quando i Signori Magistrati svilupperanno indagini e processi di durata biblica. Pare, in proposito, sia ancora in corso il processo contro il colpevole del fallimento del diluvio universale, sarà questo il motivo per il quale nessuno si è più chiamato Noè? E’ programmato un altro disastro sociale con la destrutturazione dell’Ospedale di Castelvetrano? Tutto concorre a temere seriamente una tale disgrazia. Reparti che scompaiono ed altri ridotti ad insufficienti presenze specialistiche. Un centro di eccellenza antitumorale con Professionalità di alta specializzazione, salassato strutturalmente, mortificato umanamente. Un pronto soccorso senza Personale adeguato alla grande richiesta di assistenza. Code interminabili e mortificanti nel CUP. Visite specialistiche indispensabili fissate per date post mortem.
Questo è il grande Nosocomio di Castelvetrano? Chi vuole si riduca a piccola infermeria di disgraziata e dimenticata zona periferica? Non siamo assolutamente d’accordo e intendiamo adoperarci perché alla nostra Collettività non venga inflitta una così grave disgrazia. Ci informeremo per informare. Chiederemo urlando se necessario agli organi competenti. Ci rivolgeremo anche al nuovo Ministro della Sanità. Denunceremo chiunque commetta simili abomini. Ci saremo al servizio di tutti perché a tutti venga assicurata l’assistenza sanitaria dovuta. Senza ricorrere ad emigrazioni forzate dovute a criminali trascuratezze.
La Redazione del Circolaccio
Maurizio Franchina