Tutto quello che dovete sapere su politica monetaria e banche centrali
In un unico post viene spiegata la strategia espansiva di FED, BCE e le altre consorelle, con gli effetti, gli obiettivi e le conseguenze che, non sempre, possono essere sotto controllo. Un eccellente sunto redatto da Lampo
Negli ultimi anni le principali banche centrali (USA, BCE, Giappone e Cina) hanno complessivamente continuato la loro politica monetaria espansiva senza alcuna interruzione, incrementando il bilancio totale degli strumenti finanziari detenuti, come dimostrato ampiamente dai dati statistici recenti
Il ruolo delle banche centrali nel sistema bancario
In un sistema bancario a riserva frazionaria le banche creano moneta facendo prestiti con i depositi incassati dai clienti.
Le banche centrali intervengono sulle banche (commerciali) imponendogli dei requisiti patrimoniali (soprattutto di riserva) per limitare la quantità di moneta creata.
Possono fornire liquidità direttamente alle banche con un determinato tasso di sconto tramite le varie emissioni (aste, LTRO, ecc.).
Controllano i tassi di interesse ed il ritmo di creazione di moneta comprando e vendendo titoli direttamente sul mercato.
Il mandato di ogni banca centrale generalmente coincide con la stabilità dei prezzi, ovvero un tasso di inflazione basso e stabile (quindi non uguale a zero) comprese le aspettative future.
Lo scopo è garantire la stabilità dei mercati finanziari e dell’economia.
Alcune banche centrali hanno un mandato supplementare, come la creazione della massima occupazione: è il caso della FED.
Nel caso non rispettino il loro mandato, diventano prestatori di ultima istanza (per non far fallire il sistema bancario… con tutte le ripercussioni derivanti).
La politica espansiva: il quantitative easing (QE)
Il lancio di un quantitative easing equivale all’annuncio pubblico di un prolungato programma di ingenti operazioni (di acquisto) sul mercato aperto.
Non crea moneta ma soltanto riserva: i titoli sono acquistati mediante pagamento in riserve bancarie.
L’esito è un aumento sia del bilancio della banca centrale sia delle riserve delle banche.
In tal modo le banche usano le nuove riserve per creare liquidità che entra come nuova moneta solo se concedono nuovi prestiti.
Ma se non prestano oppure non c’è richiesta di credito (mutui, prestiti, ecc.) tale riserva creata rimane inattiva (migliora semplicemente i coefficienti patrimoniali della banca).
Quindi è chiaro che se non c’è una trasmissione all’economia reale, la politica espansiva della banca centrale non è in grado di creare inflazione da sola.
Nel caso della FED, che ha anche un mandato legato alla massima occupazione, diventa importante anche un altro aspetto: mantenere l’economia al suo stato potenziale di crescita.
Dunque i governi centrali hanno perso la gestione della zecca. Non stampano più moneta
La stampa di moneta
Se la banca centrale stampa moneta (caso Zimbabwe) e la mette direttamente in circolazione, genera immediatamente inflazione, perché più soldi si riversano a comprare la stessa quantità di beni e servizi: logica conseguenza è un aumento dei prezzi.
In parole semplice equivale ad un bonifico accreditato da parte della banca centrale direttamente sul conto corrente di ogni cittadino.
Può farlo anche con stimoli fiscali creati ad hoc: pensate all’ultimo LTRO della BCE. Obbligava le banche a girare una parte dei soldi ricevuti per la concessione di prestiti all’economia reale.
Sappiamo com’è andata: la domanda è stata quasi la metà dell’offerta (un fiasco). Segno che la maggior parte delle banche vuole liquidità dalla banca centrale solo per liberare riserve e migliorare i propri dati contabili. Prestare (creare moneta) ancora non se ne parla!
Oppure un’altra alternativa è ricorrere alla monetizzazione del debito nazionale per facilitare la crescita del deficit (e quindi della spesa).
Quindi è lo stimolo fiscale che crea inflazione… non il semplice QE di per sé.
I QE varati in USA e UK
Sono stati varati soprattutto per evitare il collasso finanziario dovuto alla crisi finanziaria mondiale causata dalla scoppio della bolla immobiliare: le banche centrali hanno agito come prestatori di ultima istanza per evitare che le banche fallissero a catena.
Hanno indubbiamente salvato molte banche, dato che queste hanno trattenuto le riserve generate dalla liquidità erogata dalla FED per ripulirsi dagli strumenti tossici che detenevano in pancia (spesso privi di valorizzazione), al fine di migliorare i propri coefficienti patrimoniali (quindi le banche non hanno creato moneta ed inflazione).
Fonte :QK
Il Circolaccio