Il Pd si spacca: 4 voti a Micciché
L’ira dei big: “Sono dei traditori”
Il partito della legalita’ di convenienza fa un gran favore al tanto criticato Micciche’ amico di Berlusconi
Cracolici: “Tra di noi qualche utile idiota”. Lupo: “Si vergognino”.
PALERMO – Quello che è accaduto oggi, in realtà, stava già per accadere ieri. Quando i contatti tra esponenti all’Ars del Pd e Gianfranco Micciché erano già molto avanzati. Lo ha confermato, del resto, lo stesso presidente, pochi minuti dopo la sua elezione: “Ho cercato nei giorni scorsi un accordo, una intesa. Che poi non è andata a buon fine”.
Quello che non è accaduto ieri, però, è accaduto oggi: il Pd all’Ars si è spaccato clamorosamente in due tronconi. Degli undici deputati, in quattro hanno quasi certamente votato per il candidato alla presidenza del centrodestra, nascondendosi dietro il voto segreto. Un caso che ha scatenato l’ira di alcuni big Dem, da Cracolici a Lupo.
La divisione, insomma, è evidentissima. Ed è emersa solo oggi anche per un motivo strettamente tecnico. Nella seduta di ieri, infatti, il Pd ha deciso di astenersi dal voto, di non rispondere, insomma, alla chiamata dei singoli deputati. Un modo, anche, per “evitare”, appunto, le fughe in avanti di qualche parlamentare. Oggi non era possibile, o quantomeno strategicamente sconveniente, replicare quella strategia, visto che l’assenza del Pd dal voto avrebbe favorito lo stesso Micciché: oggi la maggioranza si calcolava sui votanti e non sui componenti dell’Ars, infatti, al politico azzurro, in caso di “Aventino” del Pd sarebbero bastati ancora meno voti di quelli ottenuti nei giorni scorsi.