La Cassazione ha annullato la condanna a 9 anni per concussione e violenza sessuale. Si torna in appello
Processo da rifare per l’ex direttore della Caritas di Trapani, don Sergio Librizzi, accusato di concussione e violenza sessuale. La Cassazione ha annullato, con una sentenza emessa alle 22.45 di ieri sera, la condanna a 9 anni di reclusione nei confronti del prete arrestato nel giugno del 2014 e sospeso da ogni incarico, dal gup e confermata lo scorso aprile dalla corte di appello di Palermo. Librizzi, che sta scontando i domiciliari a Campofelice di Roccella, era membro del comitato per il riconoscimento dello status di rifugiato politico. Secondo le indagini della sezione di pg della Forestale presso la Procura di Trapani era emerso che avrebbe preteso, in almeno otto casi, prestazioni sessuali in cambio del visto.
A difendere Librizzi in corte di appello e cassazione gli avvocati Donatella Buscaino e Vincenzo Lo Re, quest’ultimo difensore di Librizzi dal primo grado di giudizio. “Siamo molto soddisfatti – dicono Buscaino e Lo Re – del giudizio della corte di cassazione che ha demolito la sentenza dei giudici di merito. Abbiamo sempre creduto che ci fosse stato un errore di valutazione. Questa sentenza
è il giusto riconoscimento alla tesi da noi sostenuta durante questa vicenda processuale”.
Adesso il processo si celebrerà dinnanzi a un’altra sezione della corte di appello di Palermo. Librizzi, che resterà ai domiciliari fino alla nuova sentenza della corte di appello, contattato al telefono dall’avvocato Buscaino ha detto di essere “molto contento”. Nei prossimi mesi sono attese le motivazioni della sentenza.