Troppo spazio sui giornali Riina, bastava un trafiletto” E sulle elezioni: “No al voto da certi ambienti”.
Dare tutto questo spazio a questa gente è un’iniziativa che io non condivido: bastava un trafiletto sul giornale, ‘E’ morto Totò Riina, capo di Cosa nostra’”. Lo ha affermato Alfredo Morvillo, procuratore di Trapani, interpellato dai cronisti a margine della cerimonia di intitolazione alla sorella, Francesca Morvillo Falcone, della Sala Rosa dell’Educandato del Poggio Imperiale di Firenze. “Chiedere a me come magistrato, come fratello di Francesca Morvillo che cosa ne penso – ha proseguito – è un’operazione che giornalisticamente posso capire, ma io direi che non bisogna distogliere l’attenzione dal vero problema della lotta alla mafia, che non è soltanto l’ala militare di Totò Riina, o dei pistoleri di Cosa nostra: il problema da risolvere è quello delle relazioni esterne di Cosa nostra, i contatti fra Cosa nostra e i cosiddetti colletti bianchi, i cosiddetti insospettabili, gente che vive in mezzo a tutti noi con l’abitino pulito della pubblica amministrazione, della politica, o delle professioni”.
“Se è vero quello che tutti i politici dicono, che la lotta alla mafia non ha colore politico, lo devono dimostrare con dei comportamenti consequenziali, schierarsi tutti insieme dicendo no alla provenienza di voti da certi ambienti di criminalità mafiosa”. Lo ha affermato Alfredo Morvillo, procuratore di Trapani, a margine della cerimonia di intitolazione alla sorella, Francesca Morvillo Falcone, della Sala Rosa dell’Educandato Santissima Annunziata del Poggio Imperiale di Firenze. Nel suo intervento all’iniziativa Morvillo, a tale proposito, ha detto che avrebbe auspicato una simile presa di posizione, ad esempio, nelle recenti tornate elettorali in Sicilia. “Sono perse tutte quelle occasioni – ha spiegato più tardi ai cronisti – in cui non si danno dei segnali alla cittadinanza, ai cittadini comuni, di abbandonare i rapporti con certa gente. Segnali diversi da quelli di creare un muro invalicabile tra chi crede nella legalità, e tutto ciò che sta a significare vicinanza ad ambienti mafiosi”. (ANSA)