Si tratta di una vicenda diversa rispetto all’indagine per evasione fiscale che mercoledì ha portato il deputato regionale dell’Udc ai domiciliari
La tentata concussione viene riqualificata nella meno grave “induzione a dare o promettere utilità” e viene dichiarata “estinta prescrizione”, mentre per i reati di falso e abuso d’ufficio c’è l’assoluzione nel merito.
Si conclude così il processo al deputato regionale siciliano del centrodestra Cateno De Luca davanti al Tribunale di Messina, presieduto da Mario Samperi. Si tratta di una vicenda diversa rispetto all’indagine per evasione fiscale che mercoledì ha portato il neo deputato regionale dell’Udc ai domiciliari. Proprio per la vicenda Fiumedinisi, Cateno De Luca nel 2011, nel corso del primo mandato da deputato regionale, venne arrestato. Dopo la lettura della sentenza De Luca si è commosso, tra le lacrime ha alzato le dita a V, il segno della vittoria. Ha salutato le persone che lo applaudivano ed è uscito dall’aula accompagnato dai carabinieri. C’è stato gioia da parte di circa 150 persone, che stavano dentro e fuori l’aula del tribunale di Messina, che hanno così accolto la notizia dell’assoluzione.
Il procedimento per cui era sotto processo De Luca cominciò per presunti reati commessi tra il 2004 e il 2010 all’interno di un programma di opere di riqualificazione urbanistica e incentivazione dell’occupazione (contratto di quartiere II) a Fiumedinisi (Me), comune di cui era sindaco. De Luca venne arrestato nel giugno 2011. Secondo l’inchiesta della procura messinese, l’ex sindaco avrebbe stravolto il programma per favorire imprese edilizie della sua famiglia. I fari della procura erano stati puntati sulla costruzione di un albergo con annesso centro benessere da parte della società “Dioniso” e la realizzazione di centri di formazione permanente del Caf “Fenapi”, oltre all’edificazione di 16 alloggi da parte della coop “Mabel”. La tentata concussione avrebbe riguardato le presunte pressioni che l’allora sindaco avrebbe esercitato sui proprietari dei terreni su cui sarebbero poi sorte le strutture. In pratica, avrebbe paventato la possibilità che, qualora non avessero accettato la sua proposta, i terreni sarebbero stati espropriati con un valore più basso. La riqualificazione del reato in “induzione a dare o promettere utilità” ha fatto abbassare il tetto della pena e con esso il termine per la prescrizione. Da qui l’estinzione del reato.
”Ora vado alla Regione anche contro Salvini che su di me ha dato dei giudizi falsi”, ha detto dopo la sentenza De Luca. Il deputato era accompagnato dalla moglie e dopo la lettura della sentenza è stato portato via dai carabinieri per tornare nell’abitazione dove si trova ai domiciliari. Le persone presenti dentro e fuori l’aula del tribunale hanno applaudito e gridato di gioia. “In questo tribunale ci sono giudici onesti e altri meno. Ho sempre denunciato il verminaio e continuerò a farlo”, ancora le parole di De Luca.
Fonte: Live Sicilia
Il Circolaccio