Rabbia e frustrazione in questo avvio di campagna olearia: olivicoltori contro frantoiani
Raccolta molto anticipata, a volte molto onerosa e rese molto basse stanno alimentando lo scontento. Ma cosa sta succedendo realmente in campo e in frantoio? Gli errori di olivicoltori e frantoiani a volte si sommano, aumentando tensioni e fibrillazioni nella filiera olivicolo-olearia
Scontro anche tra i trasformatori di olive da mensa e i produttori. Prezzi bassi e pagamenti molto lunghi stanno stancando gli olivicoltori. La filiera gestita come 50 anni fa non aiuta lo sviluppo del comparto che offre molte potenzialità di lavoro
Produzioni molto basse, a pianta e ad ettaro, in particolare negli oliveti in asciutta, con aumento dei costi di raccolta. Olive spesso molto piccole e acquose, che si danneggiano facilmente. Rese al frantoio molto basse, fino al 6-7% con una media italiana del 10% in questi primissimi giorni di campagna olearia.
In simili situazioni monta lo scontento, con reciproche accuse fra olivicoltori e frantoiani.
Cerchiamo di capire cosa sta realmente accadendo, in campo e in frantoio.
Le olive, in particolare quelle degli impianti in asciutta, si sono molto ingrossate a partire dal 10-15 settembre, dopo le prime piogge settembrine.
Raccogliendo dalla fine di settembre ai primi di ottobre, però, si è dato agli olivi solo 10-15 giorni di tempo per avviare o riavviare l’inolizione dopo il gran caldo e la stagione molto siccitosa. Molto poco perchè vi sia un reale ed apprezzabile aumento del contenuto in olio delle drupe.
In questi casi le uniche motivazioni ragionevoli per una raccolta tanto anticipata sono attacchi di mosca, praticamente assenti in tutta Italia, e forze di resistenze al distacco delle olive particolarmente basse (300 grammi o meno) con rischio di perdita delle olive a causa di un forte vento. Negli altri casi, anche ad invaiatura iniziata, è consigliabile lasciare le olive sull’albero se si vuole che l’inolizione proceda, almeno fino a metà-fine ottobre.
L’invaiatura, ovvero il cambiamento di colore della buccia, non è un parametro significativo in stagioni di forte stress, come quest’anno. L’accumulo di antociani, infatti, è semplicemente la risposta fisiologica della pianta allo stress e non solo un indice di maturità delle olive.
Fonte: teatro Naturale
Il Circolaccio