Marco Travaglio mostra tutti i silenzi e le falsità sui casi Sala e Raggi e bacchetta molti suoi colleghi giornalisti a libro paga del PD
Il Fatto Quotidiano lo aveva messo in evidenza da subito: giovedì scorso la richiesta di rinvio a giudizio per Raggi ha aperto i principali siti italiani, ma per Sala la notizia fu nascosta. Nel suo editoriale di oggi sabato 30 settembre Marco Travaglio ha passato in rassegna tutti i titoloni dei giornali sui due casi giudiziari, molto simili tra loro, ma presentati diversamente per un semplice motivo: Sala è il sindaco piddino di Milano, la Raggi invece è grillina. Scrive Travaglio: “Il 19.9 la Procura generale di Milano chiede il rinvio a giudizio del sindaco Pd Giuseppe Sala per falso materiale e ideologico, per aver retrodatato le carte del più grande appalto Expo, e stralcia per ulteriori approfondimenti l’altra accusa di turbativa d’asta. Il Tg1 non dedica alla notizia alcun titolo: solo 18 secondi di speech dallo studio. E così Tg2 e Tg3. Il sito del Corriere la confina in fondo all’home page, sotto gli spettacoli col servizio sui 70 anni di Stephen King.
Come pure il sito di Repubblica, sotto un’intervista a Martina Colombari.
Idem sui giornali dell’indomani: non una parola (a parte il Fatto) in prima pagina.
Il Corriere la relega in basso a pag. 21, sotto il terremoto a Città del Messico, cioè negli esteri.
La Stampa a pag. 15 in fondo a destra.
Repubblica in mezza pagina 18.
Il Messaggero in una brevina di 22 righe su una colonna a pag. 15.
I titoli sottolineano lo stralcio della turbativa d’asta (spacciato per archiviazione) e l’irrisorietà del falso: “I pm su Expo: processate Sala, ma cade l’accusa più grave” (Repubblica), “Expo, chiesto il processo per Sala (ma solo per falso)” (Corriere), “‘Expo, processate Sala’.
Ma cade l’accusa più grave” (Stampa), “Sala a giudizio soltanto per falso” (Messaggero).
Che sarà mai un falso materiale e ideologico sul più grande appalto Expo: una quisquilia, anzi una medaglia.
Il 28.9 la Procura di Roma chiede il rinvio a giudizio della sindaca M5S per falso ideologico.
Stavolta sì che la notizia c’è, perbacco.
Titoli di apertura e appositi servizi in primo piano di 2-3 minuti su Tg1, Tg2 e Tg3.
I siti dei giornaloni la sparano a tutta home page.
Ieri le prime pagine, poi le seconde, poi le terze di Corriere, Repubblica, Stampa e Messaggero (più le cronache locali), praticamente monografiche.
Corredate dal solito Commento Unico basato su un falso molto ideologico e pure materiale: e cioè che i 5Stelle abbiano una doppia morale e si scoprano garantisti per la Raggi, mentre prima cacciavano gli inquisiti al primo avviso di garanzia, a prescindere dai fatti e dai reati, e Grillo al V-Day mandava affanculo i parlamentari indagati (balle: i vaffa erano per i 24 pregiudicati).
A nessuno viene in mente di titolare “Raggi imputata, ma solo per falso”.
Anzi tutti la criticano perché sottolinea la caduta delle accuse più gravi.
Il falso, grazie a lei, torna a essere un reato gravissimo.
Più della frode fiscale, della corruzione e della mafia.
Sennò come si fa a benedire le prossime nozze di Renzi col partito di B., Previti, Cosentino e Dell’Utri?”