Secondo alcune fonti governative , la manovra 2018 potrebbe riaprire i termini per la rottamazione delle cartelle esattoriali.
Seconda chanche a 400mila contribuenti
Il pacchetto fiscale, come lo scorso anno, potrebbe vedere la luce con un decreto ad hoc parallelo e di fatto collegato alla legge di bilancio e sarebbe completato da alcune semplificazioni e mini-interventi mirati. La riapertura della rottamazione non è ancora sicura. Molto dipenderà dalle scelte fiscali che farà il Governo a fine mese. Ma secondo diversi tecnici se il reperimento delle risorse necessarie per la manovra dovesse continuare a rivelarsi ostico, la definizione agevolata bis sarebbe quasi obbligata. Partendo dalla possibilità di concedere una seconda chance a circa 400mila contribuenti tagliati fuori dalla prima edizione della rottamazione per errori formali o rate non pagate prevista dall’ultima manovra. Che ha portato fin qui nelle casse dello Stato 1,8 miliardi, come emerge dal fabbisogno del settore statale di agosto. Secondo il Mef, l’incasso costituisce una prima stima destinata ad essere rivista al rialzo. Con la rottamazione, che dovrebbe chiudere i battenti nel 2018, il Governo conta di recuperare 7,2 miliardi. Eventuali (non improbabili) extragettiti potrebbero essere utilizzati nell’ottica della prossima manovra.
Fattura elettronica obbligatoria anche tra privati
Uno dei punti fermi del pacchetto fiscale resta, allo stato attuale, l’estensione della fatturazione elettronica su cui da tempo il Mef ha avviato il confronto con Bruxelles per ottenere la deroga al divieto di obbligatorietà dell’e-fattura. L’idea è rendere obbligatoria la fatturazione elettronica, oggi in vigore per i fornitori della Pa, anche ai rapporti commerciali fra privati. Una misura che secondo le prime stime dovrebbe garantire 1,5-2 miliardi per poi salire progressivamente negli anni successivi.