A Palermo l’ aria ferragostana non quieta le tensioni politiche in vista delle regionali.L’accordo tra Area Popolare e Pd per le elezioni regionali e’ dato ormai per chiuso. A Palermo dovrebbe candidarsi l’ europarlamentare La Via e a Roma , il segretario Matteo Renzi
Intanto Crocetta fa impazzire il PD
“Nei prossimi giorni presenterò una richiesta formale per l’indizione delle primarie e penso che a questo punto non ci si potrà rifiutare di farle. Io resto candidato fino a quando non mi sconfiggono alle primarie, se mi sconfiggono…”. A dirlo all’Adnkronos è il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che da tempo ha annunciato la sua intenzione di ricandidarsi alla guida dell’Isola. Voci e indiscrezioni che lo stesso diretto interessato nelle scorse settimane ha ufficializzato nel corso di un’affollata conferenza stampa nella sede del suo movimento, il Megafono, a Palermo.
Il governatore, che Pd e alleati hanno intenzione di scaricare nel nome della ‘discontinuità’, non cede di un millimetro dalla sua posizione e nei giorni caldi delle trattative tra i democratici e gli alfaniani che corrono sull’asse Roma-Palermo, ribadisce: “Il mio partito fa bene a fare trattive con tutte le forze politiche, però è venuto il momento di dire che nessuno può imporre dall’alto la candidatura del presidente della Regione”.
Insomma, Crocetta non accetterà diktat romani sulla “testa dei siciliani” e in nome di accordi in vista delle politiche. Per l’ex sindaco di Gela che cinque anni fa sbaragliò gli avversari nella corsa a Palazzo d’Orleans “l’unico metodo” per la scelta del candidato governatore sono le primarie. “”Non capisco questo timore nei confronti
della democrazia” dice.
“Secondo lo Statuto del Partito democratico – spiega ancora Crocetta – io sono confermato automaticamente come candidato e l’unico modo perché non ci sia questa conferma automatica è richiedere le primarie. Io sono andato ben oltre, chiedendole io stesso e nei prossimi giorni lo farò formalmente”. Allora, chi vorrà partecipare all’alleanza di centrosinistra, è la tesi di Crocetta, dovrà “mettersi in gioco, candidi un proprio rappresentante alle primarie e chi otterrà più voti sarà il candidato di tutti. Nessuno può imporre niente a nessuno”.