Fiumefreddo ‘silurato’ dall’Ars.
Dopo quanto fatto sulle cartelle esattoriali inviate alle strutture sanitarie convenzionate per 500 Milioni di Euro sono iniziate le ostilita’
L’ Ars decide di liquidare Riscossione Sicilia
PALERMO – Una “balla giornalistica”, una notizia “assolutamente destituita di qualsiasi fondamento”. Pochi giorni fa Giancarlo Cancelleri definiva in questi termini l’indiscrezione pubblicata da Livesicilia secondo cui tra le intenzioni del candidato governatore M5s ci sarebbe stata quella di affidare un ruolo all’amministratore di Riscossione Sicilia Antonio Fiumefreddo dopo l’eventuale elezione a Palazzo d’Orleans. Una ipotesi, che come tale è stata raccontata, supportata da più voci interne e che non dovrebbe stupire più di tanto visti i buoni rapporti tra Fiumefreddo e il movimento che ieri pomeriggio, nel corso di una infuocata seduta dell’Ars, si è affrettato a giudicare “irresponsabile” la liquidazione di Riscossione decisa dall’aula. Lo stesso Fiumefreddo rispondendo a Livesicilia aveva comunque sottolineato il suo atteggiamento di “piena collaborazione con chiunque pratichi onestà e servizio ai cittadini”.
La liquidazione di Riscossione, ad ogni modo, sarà decisamente ‘morbida’: la Regione avrà tempo fino al 31 dicembre 2018 per chiudere i battenti alla società che si occupa delle cartelle esattoriali in Sicilia. Da oggi a quella data bisognerà occuparsi del destino dei dipendenti avviando una trattativa con il ministero dell’Economia. Salterà subito, invece, Fiumefreddo: in virtù del compromesso raggiunto ieri dalle forze politiche non potrà rientrare nel Cda che da ottobre inizierà quel traghettamento verso la chiusura della società. L’emendamento approvato parla chiaro: “L’incarico di componente del Cda non può essere conferito a coloro i quali, abbiano svolto, nei cinque anni antecedenti, funzioni e compiti di amministratore”.
L’amministratore di Riscossione paga i pessimi rapporti con gran parte del parlamento regionale, ad esclusione del Movimento cinque stelle che pure aveva presentato un emendamento “per continuare a porre l’attività di Riscossione sotto l’egida della Regione Siciliana, nelle more – si legge sulla nota dei pentastellati – della costituzione di un nuovo ente”. L’Aula ha preso la strada della liquidazione tout court e così secondo il grillino Francesco Cappello “ha delegittimato sé stessa” e “ci ha consegnato direttamente nelle mani di Equitalia”. Secondo Cappello, infatti, è stato “mortificato lo Statuto siciliano”. Parole che riprendono quanto dichiarato a primavera da Cancelleri e dal collega di gruppo Sergio Tancredi: “Chiudere Riscossione per gettarsi fra le braccia di Equitalia sarebbe pura follia”,dissero. Oggi si fa sentire anche Fiumefreddo chee parla senza mezzi termini di una “fatwa” da parte dell’Ars. L’Assemblea avrebbe approvato “una legge contra personam”. L’amministratore di Riscossione va giù pesante e prendendo spunto dal voto segreto (“come il passamontagna”) parla di “vendetta pianificata da tempo” nei suoi confronti, di un “agguato voluto per punire chi ha osato fargli notare che la legge si applica anche a loro”.
E’ l’ennesimo atto di una guerra iniziata nei mesi scorsi con la pubblicazione sulla stampa di un elenco di parlamentari morosi col fisco. Da allora c’è stato un clima di tensione attorno a Fiumefreddo. Nel corso di una audizione in commissione Bilancio si registrarono urla tra l’amministratore di Riscossione e il deputato Totò Lentini: a seguire scontro duro anche con il presidente della commissione, Vincenzo Vinciullo, che portò alla chiusura di quella burrascosa seduta e all’allontanamento di Fiumefreddo. Una guerra che esclude però il Movimento cinque stelle, che fu al fianco dell’amministratore quando questi presentò la sua iniziativa mirata alla compensazione dei crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione con i debiti delle stesse aziende col Fisco. “Il M5s è stata l’unica forza politica a caldeggiare l’operazione nel silenzio generale nonostante in commissione bilancio io abbia provato a richiamare l’attenzione di tutti”, disse allora Fiumefreddo.
Fonte : Live Sicilia