L’ex Saguto, ‘Con i beni sequestrati lavoravano anche figli di magistrati’
La Saguto ha deciso di parlare ed è un fiume in piena . Apre uno squarcio sulla “malagestio” dei Beni confiscati al Tribunale di Palermo. Un sistema che ha portato ad elargire incarichi e prebende a centinaia di amministratori e con lauti e incontrollati guadagni. Un sistema che era ben difeso anche da diversi amici giornalisti che buttavano fango su chi si permetteva di puntare il dito sulla Saguto e suoi amici. Uno dei casi di cui non si è ancora parlato è il fallimento del Gruppo 6 GD0, l’azienda confiscata a Giuseppe Grigoli e che, l’anno del sequestro, fatturava oltre 100 milioni di Euro. Di Ribolla e compagni, voluti dalla Saguto non si parla molto. Amministratori strapagati che hanno distrutto un’azienda facendo intendere che era colpa del clima mafioso di Castelvetrano.
Forse, la verità su questo fallimento che ha portato molti lavoratori sul lastrico, non la sapremo mai. Forse, un giorno, il giornalista Maniaci e qualche suo collega finito nel fango per aver scritto e denunciato pubblicamente le porcate del sistema Saguto, avranno ragione. Forse. Magari quando saranno all’altro mondo
Caltanissetta, 20 feb. (AdnKronos) – “Con i beni sequestrati lavoravano anche i figli di miei colleghi, ad esempio dei giudici Ingargiola e Puglisi. Ma non solo. Il fratello di Vittorio Teresi lavorava con l’amministratore giudiziario Collovà. Ma non è un pregiudizio, accadeva così”. A parlare è Silvana Saguto, l’ex Presidente delle Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, che continua la sua deposizione al processo che la vede imputata associazione a delinquere, corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, induzione a dare o promettere utilità, abuso d’ufficio. adnkronos