Natale 2020, tra crisi economica e Covid
CRISI ECONOMICA DA COVID 19: UN BAMBINO SU TRE A NATALE SENZA REGALO
Salgono a 4 milioni i poveri che con l’aggravarsi della situazione sono costretti per Natale a chiedere aiuto per il cibo
In Italia ci stiamo avvicinando in maniera preoccupante agli 8 milioni di poveri e quest’anno, causa pandemia, un bambino su tre potrebbe subire anche forme depressive per la mancanza di regali sotto l’albero.
“Chi vuol essere lieto sia ma del domani non vi è certezza“
Siamo alla vigilia del Natale 2020, ed è sempre più chiaro che non sarà un Natale come gli altri. DPCM , crisi economica , elevata disoccupazione, stanno condizionando la vita di milioni di persone.Il Natale di questo dicembre 2020 passerà alla storia per moltissimi motivi.
Il governo Conte ha cercato di non affogare tra le tante difficoltà ma a gennaio , sarà molto dura gestire il futuro di tante italiani. Il mancato incasso che molte attività attendevano per questo periodo decreterà la fine di tante piccole imprese , artigianali, commerciali e del settore Ho.re .ca. Gli unici a star” tranquilli” rimangono i dipendenti pubblici . Il virus ha messo in evidenza la grande sperequazione che esiste in Italia nel mondo del lavoro .
La Sicilia non fa eccezione. In tanti parlano e in pochissimi agiscono. L’unica attività in positivo, anche nel 2020, rimane quella della magistratura. Attività che ha cercato di contrastare la corruzione e la mafia con molta attenzione su alcuni settori, trascurandone altri .Anche nel 2020 le inchieste in Sicilia fioccano. Segno di un sistema che si è retto su meccanismi pessimi. Almeno secondo le attività giudiziarie. Si smantella tutto e cosa resta? Il vuoto crea vuoto e senza progettualità, in Sicilia , i giovano non rimarranno. Anche perchè, sembra finalmente finita, anche l’era del “posto” pubblico per raccomandati
In ogni caso, non spetta alla magistratura ridisegnare una nuova economia che sappia parlare di libero mercato e di meritocrazia. La magistratura ha aggredito molti patrimoni mafiosi che potevano essere riconvertiti e invece, in molti casi sono stati distrutti. Poi esistono quelli che “godono” nel vedere distruzione economica. In particolare, in questa direzione, sono molto attivi quelli che hanno avuto il “posto” nella Prima Repubblica in qualche ufficio statale, regionale o comunale, con la raccomandazione e spesso senza superare neanche i concorsi. Quella stagione è finita. E per fortuna che adesso anche alcuni validi magistrati si stanno accorgendo dello schifo esistente sulla gestione del lavoro all’interno di pubblici uffici. Oggi i giovani scappano anche da queste vergogne. Dirigenti prezzolati, ospedali lottizzati , sono alcuni esempi.
Virus a parte, molte colpe per la Sicilia ,stanno a Palazzo dei Normanni e nella testa di tanti “prenditori” che vogliono sentirsi “imprenditori”. In Sicilia sono pochissimi quelli sanno fare impresa in modo moderno e senza clientele di ogni specie. Alcuni si stancano e vanno via e fanno bene. Investire in Sicilia in questo momento è da folli. Non sai da quale parte difenderti.
Appare chiaro che, il virus , oltre a colpire le persone , farà soccombere le economie più fragili. La Sicilia è al primo posto
I consumi mancati a Natale altro notevole colpo per tutti
Le restrizioni natalizie contro il Covid si abbatteranno sui settori che hanno già sofferto molto la pandemia, come il turismo, l’alberghiero e la ristorazione, ma il Natale 2020 potrebbe essere una “piccola ripresa dopo la tragedia” per il mondo dello shopping, secondo Confcommercio.
Dicembre è da sempre un mese di consumi maggiori rispetto al resto dell’anno: a dicembre 2019 sono stati spesi €81 miliardi in beni e servizi, ben sopra la media degli altri mesi (pari a €54 miliardi). Quest’anno i miliardi di spesa a natale potrebbero non superare i 50 e non riuscire a limitare i danni della pandemia sull’economia italiana.
Aspettando i vaccini
Quel che è certo per questo Natale 2020 di incertezze, è che quasi il 50% degli italiani si dicono disposti a rispettare le ulteriori misure restrittive proprio solo perché è convinta che a breve arriverà una cura risolutiva o il vaccino, che potrebbero prospettare una via d’uscita alla crisi, quantomeno da quella sanitaria. Resta il grande dubbio sulla ripresa economica. Un dubbio che sta mettendo in ginocchio , insieme all’incertezza, la speranza di tante famiglie che non hanno certezza del reddito da lavoro. In nostro pensiero , per questo natale va in particolare a tutte quelle categorie di lavoratori che temono di finire sul lastrico.
Buon Natale
La Redazione “Il Circolaccio”
(Fonte: Censis).