Esaurite le coperture mediatiche offerte dal mutamento climatico e da altre grosse questioni di rilevanza internazionale, la stampa è costretta a riprendere la solfa dello stillicidio di notizie delle mani che il governo populo-sinistroso (e che tale si qualifica) si accinge a cacciare nelle tasche degli Italiani per far quadrare (o cercare di far apparire di farlo) i conti della “manovra” di bilancio per il 2020.
Avevo uno Zio ufficiale di Stato Maggiore, rimasto sempre fuori dalla casta militare, che ci divertiva, parlandoci delle fesserie delle “manovre con i quadri” in cui ogni tanto si esercitava l’efficienza del regio imperiale Esercito Italiano.
Non c’è un Esercito, non c’è più, credo, uno Stato Maggiore. Le manovre non si fanno più con i “quadri” dei corpi delle varie armi ma con le “partite di bilancio”. Restano le fesserie, non meno pericolose delle manovre di allora, di quelle di oggi.
La nuova composizione della maggioranza ha cancellato alcune “sparate”, ma, non le sciocchezze sulla questione, in sé stessa apparentemente più giudiziosa della “copertura” (senza la quale anche quelle di bilancio rimangono manovre con dei quadri squadrati).
C’è un lavorio di fantasie dello stesso stampo di quello di quel tale che “aveva vinto la povertà” con il c.d. “Reddito di Cittadinanza”. E’ un andar annusando da cani da caccia di redditi veri o presumibili da mungere, di categorie da sacrificare impunemente per salvare altre capaci di tirar fuori le unghie. Pare che tasseranno le colf e badanti, cioè famiglie di lavoratori e vecchi malandati. Tanto i vecchi ed le famiglie dei lavoratori non hanno sindacati che li protegga e non c’è una categoria sociale di “padronali” delle colf, magari ad ore e di poveri vecchi.
Sissignori. Perchè la caccia ai soldi da rapinare è fatta sulla base delle meno pericolose (per il governo) reazioni alla rapina. P.D. e 5 Stelle si apprestano allo scippo, tale e quale quello di vecchietti e vecchiette che hanno fatto la fila per riscuotere la pensione da parte di rapinatori in lambretta.
Con un governo debole per le sue risse interne i “poteri forti” sono davvero forti, anzi, fortissimi.
Ma con questo governo con una maggioranza improvvisata e, poi già “disertato e mezzo sconquassato” dalla secessione Renziana, il rapporto con i “poteri forti”, anche quelli meno forti e più deboli diventa sudditanza anche difficile da gestire.
Alle solite difficoltà oggettive ed a quelle che dipendono dall’imbecillità e dalla mancanza di preparazione dei ministri corrispondono mazzate vigliacche nei confronti dei cittadini, specie quelli che dei poteri forti sanno solo che molto se ne parla e poco se ne fa sapere.
Di giorni in giorno, anche i titoli dei giornali ci snocciolano novità sempre più sconcertanti sulle trovate di certi imbecilli nelle cui mani siamo caduti (e ci siamo andati a mettere nella nostra imbecillità). Si delinea sempre più chiaro il disastro finanziario che ci stanno preparando, il fallimento, il baratro.
Non basta più buttarla sulle spalle di Trump e sulla debacle americana del cacio, parmigiano e pecorino (che pure comporta una prospettiva disastrosa per la nostra economia, vittima del populismo straniero oltre che di quello italiano).
Tra meno di un mese ci dovranno rendere conto che cosa c’è in fondo alla via delle chiacchiere inutili.
E non siamo capaci che di esprimere al governo ed all’opposizione che questa autentica nostra colposa disattenzione, la nostra fatale tolleranza.
Mauro Mellini
04.10.2019