IL CDA APPROVA I RISULTATI AL 30 GIUGNO 2019:
UTILE NETTO DEL SEMESTRE A 93 MILIONI DI EURO, DOPO LA CONTABILIZZAZIONE DI COMPONENTI NON OPERATIVE NEGATIVE
PER 140 MILIONI DI EURO
UTILE NETTO DEL SECONDO TRIMESTRE A 65 MILIONI DI EURO, DOPO LA CONTABILIZZAZIONE DI COMPONENTI NON OPERATIVE NEGATIVE
PER 47 MILIONI DI EURO
TENUTA DEI RICAVI, NONOSTANTE LA CONTINUA E PROGRESSIVA RIDUZIONE DELLA RETE TERRITORIALE E DEGLI ORGANICI E IL PIU’ DIFFICILE CONTESTO DI MERCATO
SOLIDA DINAMICA DELL’ATTIVITA’ COMMERCIALE:
CONTI CORRENTI E DEPOSITI VINCOLATI +EUR 3,6 MILIARDI DI EURO DA DICEMBRE 2018 (CON COSTO DEL FUNDING SOSTANZIALMENTE STABILE), NUOVE EROGAZIONI DI MUTUI PER OLTRE 3 MILIARDI DI EURO NEL SEMESTRE E CRESCITA DEL COMPARTO BANCASSURANCE
MIGLIORA LA POSIZIONE PATRIMONIALE, CON RATIOS[1] AL DI SOPRA DEI REQUISITI REGOLAMENTARI SREP:
TRANSITIONAL CET1 RATIO: 14,0%
TRANSITIONAL TOTAL CAPITAL RATIO: 16,0%[2]
ACCELERAZIONE NELLA STRATEGIA DI RIDUZIONE DEI CREDITI DETERIORATI: GROSS NPE RATIO ATTESO AL 12,7%[3] A FINE 2019, IN ANTICIPO DI 2 ANNI RISPETTO AGLI OBIETTIVI DI PIANO
- Risultato operativo lordo del trimestre a 169 milioni di euro (218 milioni di euro al netto del costo del recesso dal contratto stipulato con Juliet):
o margine di interesse pari a 404 milioni di euro, per effetto del calo del rendimento degli attivi (solo parzialmente compensato dalla positiva dinamica dei volumi commerciali medi in crescita dello 0,4% t/t) e dei maggiori volumi medi di raccolta diretta commerciale (+1,8% t/t)
o commissioni nette a 364 milioni di euro, in crescita rispetto al trimestre precedente soprattutto per le componenti relative ai servizi tradizionali e al collocamento di prodotti di risparmio gestito
o altri proventi/oneri di gestione impattati dalla contabilizzazione del costo del recesso dal contratto stipulato con Juliet per circa 49 milioni di euro
o oneri operativi a 577 milioni di euro in aumento rispetto al precedente trimestre per effetto stagionalità sulle ASA; spese per il personale in calo del 3% t/t beneficiando dell’uscita di 750 risorse attraverso il Fondo di Solidarietà avvenute nel trimestre
- Costo del credito a 57 punti base, influenzato, nel secondo trimestre, anche dai seguenti eventi:
o recesso dal contratto di servicing con Juliet che ha fatto venir meno i costi prospettici del contratto stesso che erano riflessi nelle rettifiche di valore del portafoglio crediti (effetto positivo lordo per circa 457 milioni di euro)
o rivisitazione della strategia di riduzione degli NPE, finalizzata all’accelerazione del piano di cessioni da completare entro il 2019 (effetto negativo per circa 248 milioni di euro)
o aggiornamento annuale dei parametri di rischio utilizzati per la valutazione collettiva/statistica dei crediti (effetto negativo per circa 106 milioni di euro), parzialmente compensato da benefici derivanti dalle variazioni di alcuni criteri di stima dei crediti (effetto positivo per circa 53 milioni di euro)
- Gross NPE ratio al 14,6%[4] (17,3% a fine 2018):
o effettuate cessioni/riduzioni di inadempienze probabili per circa 0,4 miliardi di euro
o definite le condizioni per la cessione/riduzione di inadempienze probabili per circa 1,2 miliardi di euro
o in corso il completamento della cessione delle sofferenze leasing
o ricevute offerte vincolanti su portafogli di sofferenze per circa 0,4 miliardi di euro
- Rivisitazione della strategia di riduzione dei crediti deteriorati, con Gross NPE atteso a fine 2019 al 12,7%[5], raggiungendo in anticipo gli obiettivi di piano al 2021 e senza ulteriori impatti attesi a conto economico
- Solida posizione di liquidità: unencumbered counterbalancing capacity pari a circa 23 miliardi di euro (17,4% del totale attivo), LCR al 201% e NSFR al 113%.
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[1] Ratios calcolati includendo il risultato di periodo (inclusione soggetta ad autorizzazione da parte dell’Autorità di Vigilanza).
[2] Inclusivo di 0,3 miliardi di euro di Tier 2 emesso a luglio 2019. Escludendo il Tier 2, Transitional Total Capital Ratio al 15,5%.
[3] Proforma, inclusi, oltre ai 2 miliardi di cessioni in corso (contabilizzate negli schemi di bilancio come attività in via di dismissione – IFRS5), ulteriori 2 miliardi di euro di cessioni previste per il secondo semestre 2019.
[4] Proforma, inclusi 2 miliardi di euro di cessioni in corso (contabilizzate negli schemi di bilancio come attività in via di dismissione – IFRS5), i cui impatti economici sono stati già contabilizzati nei risultati del 1 semestre 2019. 16,3% al netto di tale componente.
[5] Proforma, inclusi, oltre ai 2 miliardi di cessioni in corso (contabilizzate negli schemi di bilancio come attività in via di dismissione – IFRS5), ulteriori 2 miliardi di euro di cessioni previste per il secondo semestre 2019.