
Csm, pg Cassazione: “Riunione consiglieri con Lotti non casuale. Imputato ha contribuito a scelta procuratore Roma”
L’atto di incolpazione del procuratore della Cassazione contro i 5 consiglieri che incontrarono i deputati Pd. “Riunione non fu casuale, i togati sapevano. Comportamento per influenzare in maniera occulta l’organo di autogoverno. Strategia di danneggiamento di uno dei candidati alla carica di procuratore di Roma”. Le ontercettazioni: “A Creazzo diciamo: tu qua perdi, che si fa?”. Bonafede: “Contestata anche la scorrettezza”
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Nicola Zingaretti, intercettato alla Camera dei deputati una settimana fa su Luca Lotti, al centro del caso delle nomine nelle maggiori Procure italiane e protagonista degli incontri con magistrati del Csm, disse: “Al momento non ci sono indagati”. Lo stesso giorno il segretario dem incontrò proprio l’ex ministro e braccio destro di Matteo Renzi, rinnovandogli fiducia. Oggi, prima che uscisse il documento in cui il pg della Cassazione definiva Lotti “un imputato che si sceglieva il suo procuratore”,Sembra di essere al cinema e osservare un film all’americana che parla di trame occulte per il potere e, invece, secondo il Pg di Cassazione , la “cointeressenza” tra Lotti(PD) e magistrati non solo c’è stata ma non sappiamo da quanto tempo vige e quanti favori si sono scambiati nel corso degli anni. Rimarrà di certo deluso in questi giorni chi, tra i grandi opinionisti ,ha sempre sostenuto che tra il PD e certa magistratura non ci sia stata mai complicità
Dal Fatto Quotidiano
Un imputato che sceglie il futuro capo della procura titolare dell’inchiesta ai suoi danni. Ora non è più una semplificazione giornalistica. A definire in questi termini le riunioni dei consiglieri del Csm con Luca Lotti è il procuratore generale della Cassazione, Riccardo Fuzio, nell’atto di incolpazione con cui ha avviato l’azione disciplinare nei confronti di cinque consiglieri di Palazzo dei MaresciallI: gli autosospesi Corrado Cartoni, Paolo Criscuoli e i dimessi Antonio Lepre, Luigi Spina e Gianluigi Morlini.
“Imputato si sceglieva il suo procuratore” – Nel documento che mette sotto accusa gli esponenti di Palazzo dei Marescialli si ripercorre la riunione notturna del 9 maggio scorso con lo stesso Lotti, il deputato del Pd Cosimo Ferri e il pm Luca Palamara. L’incontro è stato registrato dal trojan installato nel cellulare dello stesso magistrato accusato di corruzione. “Si è determinatol’oggettivo risultato che la volontà di un imputato abbia contribuito alla scelta del futuro dirigente dell’ufficio di procura deputato a sostenere l’accusa nei suoi confronti“, scrive Fuzio. L’imputato al quale si riferisce è chiaramente Lotti, per il quale la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per corruzione.
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“Nessuna casualità nella riunione” – In quella riunione tra consiglieri togati e l’ex sottosegretario di Matteo Renzi, continua Fuzio, c’era nessuna “casualità”. Anzi: appare di “cristallina evidenza” “la preventiva e sicura consapevolezza” da parte di “tutti i consiglieri presenti, della presenza di Luca Lotti, oltre che del dottor Palamara e del dott. Ferri che ne erano i promotori”. Ciascuno dei componenti – continua il procuratore generale – “sapeva esattamente e preventivamente chi sarebbe intervenuto e di cosa si sarebbe discusso”. E in tale riunione “furono stabiliti accordi e deliberati in dettaglio strategie, modalità e tempi della pratica inerente la nomina del futuro procuratore della Repubblica di Roma”. Per Fuzio il comportamento dei consiglieri “appare certamente idoneo a influenzare in maniera occultal’attività funzionale dell’Organo di autogoverno, in ragione del dirimente rilievo che, alla programmata riunione in questione, sono stati non solo invitati soggetti completamente estranei all’attività consiliare ma, di più – rileva il pg – ne è stato accettato e recepito il contributo consultivo, organizzativo e decisorio anche in relazione a una pratica (nomina del procuratore della Repubblica di Roma), di diretto e diverso interesse personale per almeno due di essi”. L’ultimo a definire come “assolutamente occasionali, non programmati” quei discorsi con Lotti è stato Lepre, nella lettera con cui si è dimesso dal Csm poche ore fa. Ieri era stato Morlini a definire “inaspettato” l’intervento di Lotti all’incontro con gli altri magistrati, al quale lui era andato “casualmente ed in modo non programmato”.
“Strategia di danneggiamento di Creazzo” – Nel suo atto di incolpazione, Fuzio ricostruisce come ci fosse una vera “strategia di danneggiamento” di uno dei candidati alla carica di procuratore di Roma, cioè il procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo, che aveva arrestato i genitori di Matteo Renzi. Mentre si lavorava per “l’enfatizzazione” del profilo professionale del procuratore generale di Firenze Marcello Viola, poi il candidato più votato dalla Commissione per gli incarichi direttivi nella seduta del 23 maggio scorso. “Si vira su Viola, sì ragazzi“, dice Lotti, nelle intercettazioni captate dal trojan installato sul cellulare di Palamara. Anche il consigliere che poi l’avrebbe sostenuto in commissione , cioè lo stesso Morlini, prefigurando come sarebbe andato il voto in Commissione, spiega quali sarebbero state le prossime mosse: ” Noi contattiamo Creazzo e gli diciamo…Peppe guarda che qui noi ti possiamo votare. Ci sono cinque voti nostri e magari un laico. Ma tu qua perdi, che fai?“.