“Sorella Mafia – Le ragioni di Cosa Nostra”, il nuovo libro di Victor Matteucci edito da Mediter Italia, ospite del format “L’arte della pace”. La presentazione del libro venerdì 31 gennaio a Pescara
Secondo appuntamento, alle 17 di venerdì 31 gennaio, nella chiesa di Sant’Andrea, a Pescara, con “L’arte della pace”, format che si propone di includere ogni forma di espressione artistica e culturale per affrontare il tema della pace.
Ogni evento è, infatti, pensato per essere uno spazio di dialogo e ispirazione, capace di generare una comunità sempre più consapevole e attiva, offrendo strumenti per comprendere le cause profonde delle ingiustizie in un tempo di cambiamenti epocali della società.
A ispirare il dibattito sarà “Sorella Mafia – Le ragioni di Cosa Nostra“, il nuovo libro di Victor Matteucci, edito da Mediter Italia.
A moderare l’incontro con l’autore sarà il giornalista Ennio Bellucci, storico volto del Tgr Abruzzo e presidente del Premio Nazionale Pratola. La presentazione sarà arricchita dalle musiche originali di Beppe Frattaroli e dalla presenza del poeta e saggista Dante Marianacci. Ingresso libero.
Un saggio che fa luce su uno scenario nel quale «in Italia – scrive Matteucci – questa condizione di sussidiarietà tra Stato e Mafia, e questa commistione tra capitali privati legali e illegali che è locale e globale, da un lato è inevitabile, dall’altro è irreversibile».
Partendo dalla nozione di Marx, secondo cui “il criminale produce”, l’autore sviluppa un’analisi in cui dimostra che la mafia, sul piano economico, è stata ed è una risorsa necessaria e strategica insostituibile per la massa di capitali di cui dispone e che immette nel circuito economico e finanziario, tanto da incidere per circa l’11- 13% sul PIL; sul piano politico, in cambio della garanzia e dei servizi che offre nella conservazione degli equilibri di potere, ha potuto sottrarre la sovranità allo Stato in molte regioni meridionali dove, ormai, governa come uno Stato nello Stato; sul piano culturale, la mafia utilizza gli stessi criteri della rendita e del parassitismo che ha mutuato dall’aristocrazia e dalla borghesia meridionale; sul piano sociale, infine, oltre a garantire l’ordine pubblico, la mafia assicura un’inclusione di massa con il reimpiego degli scarti e degli esuberi dal sistema produttivo, sia sul mercato illegale, sia sul mercato legale dove si è infiltrata con le sue imprese e le sue attività.
Perciò, sottolinea Victor Matteucci, «a causa del capillare controllo sociale e del territorio, per l’incidenza e la rilevanza economica di questi capitali illegali, da cui non si può più prescindere, siamo al punto che, senza la collaborazione della criminalità organizzata, l’Italia oggi sarebbe incontrollabile socialmente, ingovernabile politicamente e insostenibile economicamente».