
Il PCI NON MORI’ DI MORTE NATURALE*

Ovviamente, dopo Berlino, era necessaria una riflessione, ampia e collegiale, sul futuro del partito, sui cambiamenti, sugli adeguamenti da adottare. In ogni caso, la decisione non poteva essere assunta in modo sostanzialmente antidemocratico, poiché il Pci non era proprietà privata di questo o di quello o di una ristretta élite, ma una grande forza popolare, un eccellente patrimonio collettivo accumulato, nel tempo, con il contributo, con il sacrificio di milioni d’iscritti e di elettori. L’annuncio della “Bolognina”? Una cazzatella per gli allocchi! In realtà, ancora non si sa perché e con chi fu concordata la grave decisione.
* Agostino Spataro in:
“Il dono di Tita”, il nuovo libro di Agostino Spataro