Scrive Spataro: “Questo lavoro non necessita di prefazione, né di presentazione. Si presenta da sé. L’ho scritto per il mio personale diletto e lo dedico a Gyongyi e ai nostri carissimi nipotini Lucia e Giuseppe Migliara. Il titolo è ispirato da un piccolo episodio, effettivamente accaduto, davvero esemplare, che ci richiama al valore del dono, del donare in genere. Il libro non ha una trama, né una coerente costruzione capitolare. È una silloge composta di frasi minime, di pensieri disposti alla rinfusa, al di fuori di un ordine cronologico lineare. Il risultato è un flusso continuo di parole che affido al vento, allo scirocco che giunge dal Mediterraneo e impazza per la vastità della campagna: dal mulino di Montefanuso al pianoro delle Macalube. Desidero solo aggiungere una sintetica riflessione sull’atto del donare da cui – a mio parere – viene la vera gloria. A pensarci bene, la volontà di donare, la forza del dono sono moralmente superiori di quella del potere inteso come forza impositiva autoreferenziale o di gruppo. Il potere suprematista, economico, politico o d’altra natura, in quanto privilegio, è di per sé stesso conservatore, meschino, talvolta anche assassino.Al neoliberismo egoista dominante bisogna contrapporre una civiltà, un’economia del dono. Poiché il dono è liberalità, munificenza, solidarietà, progresso: sopra queste virtù si potrebbe costruire un mondo nuovo per i giovani di questo XXI° secolo che speriamo possa evolvere nella pace e nella cooperazione fra tutti i popoli del mondo.Utopia? Forse. In ogni caso, una bella utopia.Agostino Spataro Giornalista, già deputato nazionale, direttore di “Informazioni dal Mediterraneo” (www.infomedi.it), collabora con “La Repubblica” e con altri giornali italiani e stranieri. Il dono di Tita Parole al vento… Totale pag. 268 – Per acquistare qui: https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/saggistica/653653/il-dono-di-tita/