
La lettera di Giangiacomo Schiavi
NO AI VANDALISMI SUI MURI MANIFESTO CONTRO IL DEGRADO
Caro Schiavi, ecco il Manifesto scritto da Comitati milanesi e Assoedilizia contro il degrado e il graffitismo vandalico. E’ un impegno che ci siamo presi perché Milano ha un ruolo centrale nello sviluppo di programmi di sensibilizzazione, educazione informazione e per distinguere i vandalismi dalla street art. Il Comune dovrebbe dare il buon esempio pulendo le sue proprietà, promuovere campagne per sensibilizzare e responsabilizzare la cittadinanza, puntare a maggiore collaborazione tra i soggetti che possono avere un ruolo attivo nel contrastare il fenomeno, rilanciando il successo ottenuto in una precedente campagna. Questi i punti principali del Manifesto. i) Pulire con continuità i muri imbrattati, anche per evitare l’aggiunta di altri graffiti, e studiare cosa hanno fatto gli altri Paesi. 2) Facilitare gli interventi di rimozione delle scritte vandaliche, sensibilizzando e incentivando i proprietari degli immobili a pulire le facciate, gli esercenti commerciali a pulire le serrande, i proprietari di veicoli (Atm-Trenitalia-Trenord) e di manufatti a mantenerli puliti, favorendo campagne per contratti di pulitura con aziende specializzate. 3) Individuare e prescrivere per le nuove costruzioni materiali facili da pulire e difficili da vandalizzare. 4) Sviluppare programmi di sensibilizzazione, c e informazione nelle scuole sulle motivazioni e sulle implicazioni del graffitismo, per genitori e educatori. 5) Attività di deterrenza: potenziare l’azione investigativa, creando una banca dati nazionale dei writer presi in flagranza di reato (dato il turismo vandalico), istituendo un’apposita email del Comune dove segnalare un imbrattamento, aiutando tutti a costituirsi parte civile nei procedimenti per «deturpamento e imbrattamento di cose altrui».6) Dare finalità pedagogiche e sociali e non meramente repressive o punitive all’iniziativa. 7) Facilitare gli interventi di Street Art e stimolare gli Street Artist a prendersi cura delle loro opere qualora venissero imbrattate.
Achille Colombo Clerici e Salvatore Crapanzano
Cari Colombo Clerici e Crapanzano, oggi Milano può diventare un esempio di città aperta alle nuove forme espressive, nel rispetto del bene comune. Lo sfregio vandalico è un atto di egoismo incivile: non è l’imitazione di Bansky, è un reato. 11 punto i e il punto 7 del Manifesto ne riassumono lo spirito: rispetto e creatività. Ma bisogna anche pulire.