“Sul concorso dei Centri per l’Impiego si sta
consumando l’ennesimo pasticcio burocratico e a pagarne le conseguenze
saranno non solo i lavoratori regionali, esclusi illegittimamente, ma anche
i tanti giovani che sperano in un posto pubblico. L’unico modo per salvare
il concorso è finanziare la riqualificazione dei dipendenti, così come
abbiamo spiegato all’assessore regionale alle Autonomie locali Marco
Zambuto; ci auguriamo che il Governo intervenga subito stornando 44 milioni
dai finanziamenti statali”. Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Angelo Lo
Curto del Siad-Csa-Cisal, a margine dell’incontro tenutosi questa mattina
fra l’assessore Zambuto e i sindacati sul rinnovo del contratto dei
regionali.
“I 4 milioni promessi dal Governo non basteranno per il rinnovo del
contratto dei regionali e per la loro riqualificazione – spiegano
Badagliacca e Lo Curto – Peraltro la scelta di escludere i regionali dal
concorso per i Centri per l’Impiego, incomprensibile alla luce
dell’autonomia statutaria siciliana, penalizzerà due volte i lavoratori:
non potranno partecipare e vedranno occupare tutti i posti liberi, rendendo
vane le progressioni. In tanti sono pronti a fare ricorso e l’unico modo
per evitare la paralisi e la perdita dei finanziamenti statali è garantire
le progressioni agli interni: la legge infatti elimina la riserva del 30%
nei concorsi solo perché indica come unico mezzo possibile le promozioni.
Da qui la nostra proposta: si storni il 30% dei 146 milioni stanziati da
Roma, pari a 43,9 milioni, e si usino per le progressioni, cioè sempre per
gli interni, premiando chi da anni garantisce i servizi ai cittadini fra
mille difficoltà e senza i dovuti riconoscimenti. In caso contrario, la
pioggia di ricorsi sarà inevitabile e catastrofica”.