“False fatture per evadere il fisco”: Cappellano Seminara va a giudizio
L’avvocato ed ex amministratore giudiziario è già imputato a Caltanissetta insieme a Silvana Saguto
PALERMO – Nuovo processo per Gaetano Cappellano Seminara. Il giudice per l’udienza preliminare Stefania Brambille lo ha rinviato a giudizio per l’ipotesi di sottrazione di beni alle azioni esecutive del fisco ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Archiviata l’ipotesi di riciclaggio.
L’avvocato ed ex amministratore giudiziario attende nelle prossime settimane la sentenza a Caltanissetta dove è imputato assieme a Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo accusato di illeciti nella gestione dei beni confiscati alla mafia e radiata dalla magistratura. A Caltanissetta sono imputati anche per corruzione.
Cappellano Seminara sarebbe stato tra i ‘preferiti’ della giudice che gli avrebbe assegnato incarichi in cambio di denaro e favori. Nell’indagine di Palermo il gip in prima battuta aveva disposto nei confronti di Cappellano Seminara un sequestro per 2 milioni e 400mila euro e l’interdizione dalla professione per un anno.
Il tribunale del riesame aveva più parzialmente annullato il sequestro di beni, disponendo la restituzione di un patrimonio di circa 600 mila euro, e aveva pure revocato la misura interdittiva.
Secondo il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Andrea Fusco, Cappellano Seminara avrebbe creato una società, la Legalgest srl, con il solo scopo di duplicare i costi sostenuti nella gestione dei beni confiscati ed evadere il fisco. Ipotesi sempre smentita dal professionista attraverso anche una produzione documentale. Il giudice per l’udienza preliminare non ha accolto la tesi difensiva. Il processo inizierà il prossimo febbraio.
Fonte: Live Sicilia