“La speranza è l’ultima a morire”. Una frase di uso comune che legittima uno stato di volontà verso un futuro migliore. Deriva dalla mitologia greca e tratta la storia del vaso di Pandora, all’interno del quale si trovavano tutti i mali del mondo – pazzia, malattia, vecchiaia, gelosia, cattiveria, malvagità e vizio . Pandora non avrebbe mai dovuto aprirlo, per non riversarli sul pianeta Terra.
Si può uccidere il gallo che annuncia l’alba, ma non si può uccidere l’alba. Si può uccidere l’uomo ma non si può uccidere il suo pensiero
Castelvetrano sempre più indietro. La mafia si combatte con le inchieste ma anche favorendo progetti di ricostruzione economica e di recupero sociale . In una città dilaniata a causa della latitanza dl boss Matteo Messina Denaro, Lo Stato dovrebbe fare molto di più. A cominciare dalla riconversione delle attività confiscate.
Invece, poco e nulla si è fatto. Anzi , si continuano a togliere opportunità per la rinascita della comunità . Negli ultimi anni molti giovani hanno lasciato la città per mancanza di lavoro. E da diversi mesi vanno via anche gli over 40 e 50. Facile parlare e giudicare quando si ha uno stipendio sicuro, magari pubblico, o si campa con i soldi dei genitori o dei nonni , o magari ereditati
LA LOTTA ALLA MAFIA E AL BOSS( il più ricercato di ogni tempo)CHE DURA DA 30 ANNI STA SFINENDO LA COMUNITA’ LOCALE ORMAI ARRIVATA AL SUO MASSIMO STORICO DI CRISI ECONOMICA E SOCIALE
L’OSPEDALE, sempre più ridimensionato , i finanziamenti per opere strutturali sono pochissimi. Molti beni confiscati sono praticamente in rovina, l’agricoltura al collasso
Tantissime attività COMMERCIALI rischiano di chiudere
Nel vaso di pandora non ci poteva essere la mafia( non esisteva a quei tempi ) ma gli elementi della poltiglia mafiosa si. Vi erano altri vizi. l’ingiustizia, la falsità e la protervia erano parte di quel vaso. La mafia uccide ogni forma di crescita e di libertà perchè, essa stessa ,trova la sua vera essenza nella sopraffazione , nella coercizione , nella negazione di ogni diritto e nel doppio gioco. L’antimafia di potere , quella che fa anche politica, avendo avuto un grosso sostegno dalla politica giustizialista , è finita anch’essa nel girone dei peccatori favorendo una pericolosa sfiducia nelle istituzioni e cercando molta visibilità per la latitanza del boss
La verità non ha colore politico. La terra bruciata, ha bruciato molte cose anche buone e non ha colpito tanti che si sono arricchiti
Castelvetrano come Gangi? Si sta forse applicando il metodo del Prefetto Mori?
Come animo umano insegna, Pandora non riuscì a non guardare al suo interno, e contro l’ordine di Zeus, aprì il vaso, riversando sul mondo ogni peggior male. Però, sul fondo del vaso, rimase un criterio: la speranza.
Oltre alla citazione mitologica, il pensiero al vaso di Pandora ci porta a delle riflessioni su Castelvetrano. Una città da anni sotto i riflettori della giustizia istituzionale, dell’antimafia di potere, dei media e dei grandi intellettuali a sostegno di quell’impegno contro la mafia che sa anche di politica e di giustizialismo. Tutti parlano ma in pochi, anzi pochissimi ,agiscono nel cercare di dare un futuro a questa città. Anche l’attuale amministrazione comunale non sta ricevendo quel sostegno istituzionale che tornerebbe utile a una politica di rilancio. Insomma se il cambiamento finisce per essere un bluff per cause diverse , la gente finirà per credere che,“meglio si stava prima“. Già il passato. Un passato che è ancora pieno di ombre e di pochissime verità e che ancora cerca i responsabili di 20 anni di mala gestioneA causa della famiglia mafiosa comandata dal sanguinario Matteo Messina Denaro e dall’agire dei sodali furbi, la città che fu di Giovanni Gentile è stata passata a setaccio e sottoposta a raggi x di ogni genere. Da almeno 20 anni, tutte o quasi tutte le attività economiche sono state controllate. Parlano le inchieste. L’unica azienda, che rimaneva da controllare era quella comunale. Un ‘azienda” quella di Palazzo Pignatelli che ha gestito soldi e potere in quantità industriale e per molti anni . Davvero strano che si guardava già dal 1992 dappertutto e non dentro il comune. Tante carte e poche inchieste. Tanti articoli e nessun indagato
A Castelvetrano, le mani degli investigatori sono arrivate molto tardi. Solo nel marzo del 2017 arrivano gli ispettori per l’accesso agli atti. Che strano. Si controllavano tutte le attività economiche del territorio e il comune si trascurava. Ci voleva il caso Giambalvo per convincere pezzi dello Stato a mandare gli ispettori? Ma la famiglia Messina Denaro è presente in città da decenni. I pentiti dicono che il loro potere in città è inizio almeno dagli anni 70. In realtà qualche carabiniere e qualche poliziotto in passato ha cercato di guardare dentro il Palazzo comunale, ma queste informative non trovarono successo presso le procure. Poi ,non parliamo degli esposti anonimi finiti nel cestino delle procure. Eppure, secondo i commissari mandati da Minniti gli imbrogli c’erano. Gli omissis nella relazione, erano presenti come le formiche sul pane raffermo. Nonostante relazioni prefettizie e denunce mediatiche, dopo diversi anni dallo scioglimento per mafia, a Castelvetrano, ancora non si conoscono i colpevoli per reati legati alle infiltrazioni mafiose e al dissesto. Già, neanche il buco da 30 milioni di Euro conosce ancora responsabili.
Una comunità- per sua natura – tende a coltivare la speranza. Lo fa in ogni ambito dell’esistenza e lo fa in funzione anche della giustizia che riesce a liberare una comunità dal cancro dell’ingiustizia che può essere di tipo mafioso o di altra natura, senza sbagliare tiro. l’affermazione della verità fa solo bene. La verità, non le strumentalizzazioni di comodo, possono aiutare la città. Le verità comode generano solo mostri. Il sentimento della speranza è necessario per ripartire . E’ utile ad animare gli individui verso la costruzione di un futuro migliore, per se stessi e per le generazioni future. L’aria a Castelvetrano, dopo tutto quello che accaduto, sa di rassegnazione , di rabbia e di profonda delusione. La speranza che possa trionfare la giustizia , liberando la comunità dal cancro mafioso , mandando in galera i tanti colpevoli non puniti dalle inchieste passate è arrivata ormai al lumicino. Tanti disastri nella gestione comunale e i colpevoli? L’attuale Giunta paga anche questa assenza di giustizia
Quasi 30 anni di pressione giudiziaria e l’arresto di Messina Denaro quando? Quanto deve continuare questa guerra? Anche la speranza di una possibile ripartenza economica sembra quasi utopia. Se dobbiamo dirla tutta: l’unico vero sostegno che ha evitato il baratro cittadino in questi mesi è stato il reddito di cittadinanza. Ogni mese, il reddito voluto dal Governo, consente a quasi 2700 castelvetranesi di avere un contributo economico. Spetterà alle Fiamme Gialle capire se ci sono stati furbetti anche tra i beneficiari castelvetranesi.
In ogni caso, per Castelvetrano, dopo i vari terremoti economici , il Reddito voluto dai grillini, è stato un importante ammortizzatore sociale. Probabile pure che qualche mafioso o loro amico stretto locale lo stia percependo. Non si può escludere.
La speranza è un importante arma motivazionale. Si sperava anche nelle relazioni dei commissari mandati dal Ministro per conoscere i furbetti del comune e liberare la città da chi ha usato il comune come “cosa propria” . La giustizia a Castelvetrano, purtroppo non ha ancora trionfato. Nonostante decine di arresti , decine di processi e confische milionarie molte aspetti del potere comunale rimangono nel buio. Dopo lo scioglimento per mafia del Comune ci si aspettava di conoscere gli eventuali colpevoli inseriti nel sistema .
Dopo la dichiarazione di dissesto da parte dei commissari a causa del debito maturato negli anni, la gente si aspettava di conoscere gli autori di questo disastro . Un debito da 30 milioni di Euro. E invece , ad horas, non si conosce un solo responsabile per il dissesto. Anzi, molte colpe, sono state scaricate solo sui cittadini. I media sono stati molto attivi a farci conoscere parti di relazioni e parti d’intercettazioni. E’ evidente che questa attività mirata dei media non può bastare. Ci vogliono le inchieste ufficiali su quanto successo, almeno, fino all’arrivo dei commissari . E invece nulla. Fare scruscio con qualche testata non basta. La verità e la storia non si scrivono solo con pezzi di cronaca . CI vogliono le inchieste giudiziarie. Le procure hanno il compito di trovare i responsabili e i tribunali devono certificarne le eventuali colpe. Ai castelvetranesi non basta più l’azione mediatica. Chi ha commesso dei reati va giudicato e senza guardare in faccia a nessuno ,rossi o bianchi che siano.
Serve più che mai reclamare il diritto alla verità e dare le pene a chi le merita. Chi ha aiutato la mafia dentro il comune di Castelvetrano? Chi ha gestito male le casse comunali portando il comune al fallimento? .
Il sospetto buttato a palate genera solo confusione e salva i furbi.
I castelvetranesi stanno pagando un carissimo prezzo per la mancata cattura del latitante Matteo Messina Denaro e hanno bisogno solo di verità e giustizia efficace . E tanta gente poi anche sui social commenta:” E allora, tutto quello che hanno scritto i commissari era aria fritta? Le relazioni del Prefetto non sono servite? I debiti sono solo colpa dei cittadini?
Molti misteri irrisolti di Castelvetrano continuano a rimanere tali

