Caro Salvini, ora i napoletani non puzzano più?
Domani, Salvini terrà il proprio comizio a Napoli, davanti ad una platea di seguaci partenopei, che, sicuramente, ne condividono le idee e che voteranno il suo partito, pronti ad accoglierlo con gioia.
Il tema del comizio è “Napoli è piena di immondizia, di delinquenti e di immigrati irregolari, bisogna mandare a casa De Magistris”.
Si, è vero, Napoli ha il problema dei rifiuti e i rifiuti non profumano, sicché potrebbe avere un senso che se ne occupi proprio chi, tanti anni fa, cantava che i napoletani puzzano e sono collerici. Probabilmente già allora sentiva l’esigenza di pulire Napoli e di profumarla.
Siamo in democrazia e, perciò, non c’è nulla di male se Salvini tiene i propri comizi nella città partenopea. Pecunia non nolet, o meglio i voti non puzzano, quelli no, neppure quelli dei “puzzolenti” napoletani.
Certo è strano vedere nella città che maggiormente rappresenta il Sud, ossia Napoli, città insigne del Mezzogiorno d’Italia, che il leader di un partito nato nel Nord Italia tenga un comizio elettorale, in quanto la Lega, ai suoi albori, si prefiggeva la finalità di dividere in due l’Italia: da una parte, il Nord ubertoso, pulito, civilizzato e ricco, in cui si lavora alacremente e, dall’altra, il Sud povero, incivile, puzzolente e sfaticato.
La città di Napoli pronta ad accogliere il leader della Lega? E’ vero che il mondo cambia così velocemente da far dimenticare la propria storia. Però, si, c’è un però.
A Napoli sventolano bandiere con il simbolo del carroccio davanti a pizzerie e a bar, da cui si diffonde il profumo del caffè e delle sfogliatelle appena sfornate, in cui sui muri dei ristoranti sono appese le foto di Totò, Edoardo e Pino Daniele. Ma Salvini quale rapporto ha con loro? Non si comprende!
Sicuramente qualcuno avrà lasciato un caffè pagato a Matteo Salvini perché a Napoli esiste questa generosa abitudine. A Napoli la gente è gentile e di cuore, caro Matteo.
La città del bel canto, dei mandolini, dell’amore invasa da un simbolo tanto distante da essa, per cultura, tradizione e storia: il carroccio.
Napoli certamente vive il dramma della camorra e, in alcuni rioni, della povertà che deve essere combattuta senza alcun dubbio: non dovrebbe farlo chi viene dal Nord, ma gli stessi napoletani.
Come mai abbiamo bisogno di Salvini per risolvere le nostre problematiche? Proprio di Salvini? Ma almeno sa suonare il mandolino?
Napoli – è vero – vive profonde contraddizioni, che deve risolvere, partendo da se stessa!
Salvini perché viene a Napoli? Anch’egli , allora, vive profonde contraddizioni?
Perlomeno, sa cantare? Fa sorridere tutto questo. Certo i napoletani, proprio per la loro capacità di adattarsi, sapranno accettare anche un politico con la barba e con l’accento lombardo, che viene dal Nord dicendosi loro salvatore! Salvini certo non conosce l’ironia dei napoletani!
Ora per Salvini Napoli non puzza più?
E’ certo che Napoli non ha mai emanato cattivi odori, perché nei suoi vicoli si avverte solo l’odore del sugo al pomodoro e basilico, misto con quello del mare, da cui sono sempre arrivati i conquistatori. Napoli è stata, difatti, dominata da diversi popoli.
Ora arrivano i nordici, quelli di Pontida, quelli che sanno come si vive, i grandi lavoratori onesti del Nord Italia, che si dicono animati dall’intento di cambiare la bella città ai piedi del Vesuvio e Napoli saprà accoglierli come sempre ha fatto nel corso della sua storia millenaria. Da Napoli, però, i napoletani con la propria storia, tradizione e cultura non se ne andranno mai. Non ci riesce neppure il Vesuvio, con le sue eruzioni, a spostarli e ci dovrebbe riuscire Salvini?
Napoli ama le proprie radici e diffonde nei suoi vicoli il profumo delle sue tradizioni. Napoli è fiera di essere una tra le più esimie città meridionali e tale desidera rimanere!