Conte accelera per varare il decreto in serata ma ancora l’intesa politica sulle misure che entreranno nel pacchetto non c’è. Vertice dei capidelegazione delle forze politiche di maggioranza con il premier. È slittato il preconsiglio dei ministri
Taglio di 600 milioni per le bollette elettriche, bonus affitti dalle botteghe agli alberghi per chi ha volume d’affari fino a 5 milioni. Iva su mascherine, guanti, ventilatori, valvole e tutti i dispositivi Dpi azzerata fino a tutta la durata dell’emergenza sanitaria, poi ridotta dal 22 al 5%. Bonus sanificazione ambienti di lavoro fino all’80% per spese fino a 80.000 euro. Queste le ultime novità del decreto Rilancio. Conte punta a portare il testo del provvedimento sul tavolo del Consiglio dei ministri già in serata, ma permangono le distanze a livello politico, tanto che non si esclude che la riunione dell’esecutivo slitti a domani, 11 maggio.
Slittato il preconsiglio dei ministri: continua il confronto politico
Il preconsiglio dei ministri che si sarebbe dovuto aprire alle 17 è infatti slittato. Il confronto sulle misure che entreranno nel pacchetto è ancora politico: è in corso un lungo vertice tra Conte e i capidelegazione della maggioranza. Il presidente del Consiglio spinge al massimo e mette alla frusta il governo, per varare stasera il decreto ex “Aprile” e poi “Maggio”, già slittato già troppo a lungo. E divenuto ormai, con gli ultimi interventi chiesti da partiti e ministeri, una vera e propria manovra economica. Nelle ultime ore mancavano all’appello almeno 6-7 miliardi di spese rispetto al tetto dei 55 miliardi di nuovo deficit autorizzato dal Parlamento. Nel contesto di un impegno di 155 miliardi sul saldo netto da finanziare.
Novità e punti fermi
Se tra le novità dell’ultim’ora è spuntata l’Iva sulle mascherine a zero finché dura l’emergenza, tra i punti fermi ci sono invece l’ecobonus del 110% per le riqualificazioni edilizie. Molti i capitoli su cui si lavora fino all’ultimo minuto, come il reddito d’emergenza e tutto il sistema dei “bonus”, gli aiuti alle imprese dopo la riforma varata a Bruxelles, il pacchetto famiglia. E le incognite, come quella del “soccorso” fino a 10-15 miliardi alle coperture del decreto Marzo per gli ammortizzatori.
Reddito d’emergenza e cassa integrazione
Partita aperta fino alla fine, ma dopo il braccio di ferro nella maggioranza si va verso un Rem, un “Reddito di emergenza”. Si tratta di un contributo temporaneo variabile dai 400 agli 800 euro limitato a due mesi. Proroga di 9 settimane degli ammortizzatori sociali: i datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività lavorativa per l’emergenza epidemiologica da Covid-19, possono chiedere il trattamento di Cig con causale “emergenza COVID-19”, per una durata massima di diciotto settimane, di cui quattordici settimane fruibili per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 al 31 agosto 2020 e quattro settimane fruibili per i periodi decorrenti dal 1 settembre 2020 al 31 ottobre 2020. Nella durata complessiva vengono considerate le 9 settimane già previste dal Dl Cura italia.
Aiuti anti-licenziamenti per pagare salari
La bozza del decreto prevede aiuti sotto forma di sovvenzioni concessi dagli enti locali per il pagamento dei salari dei dipendenti delle imprese (compresi i lavoratori autonomi) per evitare i licenziamenti durante la pandemia di COVID-19. La norma, che richiama il ricorso al Quadro temporaneo Ue sugli aiuti di Stato, prevede la possiblità di concedere aiuti di Stato sotto forma di sovvenzioni per il pagamento dei salari dei dipendenti per evitare i licenziamenti.
Fonte: Il Sole 24 Ore