Il calo peggiore dopo Brexit. Spread sopra 210 punti
Piazza Affari ha faticato ad aprire, ma ora è in contrattazione. Il Ftse Mib è arrivato a perdere l’11% e si è poi assestato attorno a -9%. I ribassi arrivano oltre il 20% per i petroliferi. Greggio in calo anche superiore al 30%, la performance peggiore dal 1991 e ai minimi dal 2016, Aie taglia stime domanda globale. Oro sopra 1.700 dollari, a top da 2012
Le Borse europee, sulla scia del fortissimo ribasso delle piazze asiatiche, registrano cali macroscopici, in una seduta ad alta tensione. Sono schiacciate dal -30% del petrolio (ai minimi dal 1991) dopo il nulla di fatto dell’Opec+ e dalla paura per la diffusione sempre più ampia del coronavirus, che ha reso necessarie le misure drastiche di contenimento varate da alcuni Paesi, tra cui l’Italia.
Così, mentre dal mondo politico e finanziario c’è chi chiede la chiusura di Piazza Affari, ipotesi per il momento esclusa dai vertici di Borsa Italiana, Milano ha faticato molto ad aprire (i titoli del Ftse Mib non scambiavano per eccesso di ribasso) e, una volta partita, è arrivata a perdere anche l’11%, ai minimi in 14 mesi e registrando il calo peggiore dal 2016, dopo il referendum sulla Brexit . A pagare il prezzo maggiore sono i petroliferi, con Eni e Saipem che arretrano più del 20%. Stesso discorso per il resto d’Europa:Parigi, Francoforte e Madrid arretrano del 6% circa, mentre Londra più dell’8%.
Da segnalare che la Borsa di Zurigo, pur in netto calo, limita le perdite rispetto agli altri indici azionari europei e cede meno del 4%.
Fonte: il Sole 24 Ore