La domanda della giornalista figlia di Enzo Tortora dopo le affermazioni del ministro su La7
Un botta e risposta sul ‘lodo Conte’ fra la giornalista Annalisa Cuzzocrea e il ministro Alfonso Bonafede finisce nel mirino di Gaia Tortora.
Una frase che svela, ancora una volta, la linea giustizialista di Bonafede ispirato dal magistrato in quiescenza Pier Camillo Davigo.
Per Bonafede e company ,il potere tutto deve passare in mano alle Procure. Un pò come nel Cile di Pinochet. La Giustizia si fortifica con le armi del diritto e non con l’arroganza. Chi sbaglia deve pagare ma non possono essere solo le Procure a determinare il grado di colpevolezza o innocenza di un imputato o indagato. Strano però, il fatto che, negli ultimi anni la Giustizia in Italia sia stata un pò strabica. Il caso Saguto dice tutto. Le procure, fanno arrestare gli altri e non i loro simili. I cittadini dovrebbero chiedersi perchè la Saguto e altri magistrati imputati vanno a processo per reati gravi ,senza manette e tanti altri cittadini, per reati meno gravi vengono sbattuti in carcere. La carcerazione preventiva si dovrebbe applicare in modo diverso
Oggetto di una domanda con richiesta di chiarimento via Twitter della cronista figlia di Enzo Tortora, una frase pronunciata in diretta dal guardasigilli nel corso della puntata di ‘Otto e Mezzo’ ieri sera . “Gli innocenti non finiscono in carcere”, le parole del ministro, ‘bacchettato’ immediatamente da Cuzzocrea che ha spiegato: “Dal 1992 al 2018, 27 mila persone sono state risarcite dallo Stato per essere finite in carcere da innocenti. Quindi gli innocenti finiscono in carcere”.
A stretto giro, il tweet di Gaia Tortora: “Ministro le chiedo di spiegare la sua frase ad Otto e Mezzo ‘gli innocenti non finiscono in carcere’. Grazie”.
Foonte: Adn Kronos