Con una pioggia di missili è scattata nella notte l’offensiva iraniana contro le forze Usa in Iraq, in risposta all’uccisione del generale Qassem Soleimani. “L’Iran ha lanciato più di una dozzina di missili balistici contro le forze militari statunitensi e di coalizione in Iraq” ha comunicato il Pentagono. I missili “hanno preso di mira almeno due basi militari irachene che ospitano il personale militare degli Stati Uniti e della coalizione ad Al-Assad e Irbil”.
LE BASI COLPITE – Le basi americane in Iraq, a quanto apprende l’Adnkronos da fonti di intelligence, sarebbero state colpite da una quindicina di missili. In particolare, due o tre sarebbero caduti sulla base di Taji, a nord di Baghdad, 13 sulla base aerea di Al-Assad, a ovest della capitale, mentre uno sarebbe caduto a 30 chilometri a nord di Erbil. Il personale militare resta ancora in allarme nei bunker.
Iran, precipita aereo ucraino dopo il decollo: 173 morti
Sono tutte morte le persone a bordo di un aereo ucraino che questa mattina è precipitato a Teheran subito dopo il decollo. Lo ha confermato un portavoce della Mezzaluna islamica alla televisione iraniana, affermando che a bordo del Boeing 737 vi erano 173 persone. Secondo i media russi l’aereo dell’Ukraine International Airlines era partito alle 5 del mattino ora locale da Teheran diretto a Kiev. E’ precipitato subito dopo il decollo in un campo alla periferia della capitale iraniana. Le autorità iraniane hanno indicato un guasto tecnico come causa dell’incidente.
Intanto, la US Federal Aviation Administration ha vietato a tutti i voli commerciali di entrare nello spazio aereo iraniano ed iracheno dopo il lancio di missili contro le basi militari Usa in Iraq, sottolineando il “rischio” di “possibili errori di calcolo e di identificazione” in caso di lancio di missili.