In sicilia il 20% della forza lavoro disponibile non è occupata. Oltre il 30 % ha un lavoro occasionale o precario. E i giovani fuggono
Dal Governo Crocetta al governo Musumeci i dati sono devastanti. Alla crisi economica si deve aggiungere il disastro sulle aziende confiscate alla mafia. In dieci 10 sono stati bruciati dalle gestioni giudiziarie migliaia di posti di lavoro
Se la mafia ha sporcato e gasato l’economia per decenni , grazie anche agli occhi chiusi di certi inquirenti lo Stato, nell’era post Falcone, non ha saputo gestire la sfida economica con i mafiosi imprenditori e con i burocrati complici.La gestione dei beni è stata disastrosa
La Sicilia luogo di dipendenti pubblici e di aziende allo sbando. Poche le realtà in attivo
In Italia la media è del 9,8 per cento. Polemica sul Reddito di cittadinanza. I Consulenti del lavoro di Palermo: “Le imprese hanno un fabbisogno di personale pari a 1300 figure professionali”
Un esercito di disoccupati, 346mila persone, con un tasso del 20 per cento ben sopra la media nazionale pari al 9,8 per cento, e tutti i settori tradizionali, ad eccezione dell’agricoltura, in forte sofferenza. A scattare la fotografia durante il convegno ‘Legge di Bilancio 2020: prospettive giuslavoristiche e fiscali’, in corso al Loggiato San Bartolomeo di Palermo, è l’Ordine dei consulenti del lavoro di Palermo. “Le imprese palermitane nostre clienti – dice Antonino Alessi, neo presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro del capoluogo siciliano – ci hanno comunicato un fabbisogno di personale per i prossimi mesi di circa 1.300 figure professionali, soprattutto nei settori terziario, ristorazione e startup”.
“Da gennaio un’impresa siciliana che vorrà assumere ricorrendo a incentivi avrà a disposizione, per i giovani under 35, una sovrapposizione di quattro incentivi (Garanzia Giovani, bando per le donne, Bonus assunzione Giovani e Bonus Sud), col rischio di disperdere risorse in più rivoli e di non riuscire a utilizzarle tutte; mentre per gli over 36 non ci sono misure. Solo il Reddito di cittadinanza, misura sociale che non riesce ancora a trasformarsi in misura di politica per il lavoro”, ha commentato Vincenzo Silvestri, presidente della Fondazione consulenti per il lavoro
Riferisce, a proposito, Silvestri che “sui 2 milioni di soggetti coinvolti, solo 700mila sono occupabili e quasi la metà di questi presenta enormi problemi sociali; ma ai 200mila già convocati dai Centri per l’impiego è stato fatto solo il profilo, mentre per firmare il Patto per il lavoro saranno riconvocati nel 2020. Infatti, in attesa che sia realizzata la banca dati informatica unica per l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, ancora non è operativo l’Assegno di ricollocazione, cioè la ‘dote’ con cui pagare i servizi per l’inserimento occupazionale. Non è esatto, quindi, affermare che già 18mila percettori di Reddito sono stati assunti: si è scoperto che sono soggetti con precedenti esperienze lavorative, che per lo più ora hanno trovato un impiego autonomamente e presso datori di lavoro che non hanno neppure potuto beneficiare dell’incentivo perché è stato sbloccato solo adesso”.
In Sicilia, secondo l’ultima elaborazione dell’Osservatorio economico di Unioncamere regionale aggiornata allo scorso 30 settembre, sono attive 467.447 imprese, che occupano un milione e 92mila addetti. Nel terzo trimestre il saldo tra imprese nate e cessate è positivo (1.017 unità), ma le attività tradizionali sono in sofferenza. A parte l’agricoltura, che dà lavoro a 129.021 siciliani e che mostra un saldo positivo di 446 aziende, e il settore del noleggio auto e agenzie di viaggi nel quale sono occupati 56.276 soggetti con 60 nuove attività, tutti gli altri comparti tradizionali registrano un collasso nel numero di aziende.
In controtendenza, soprattutto nelle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, è il comparto delle imprese innovative e tecnologiche. Un settore che dà lavoro a 43.035 persone, soprattutto giovani laureati e diplomati, e che ha chiuso il terzo trimestre 2019 con un saldo attivo di 2.186 nuove realtà imprenditoriali. Lo scenario della provincia di Palermo conferma il trend: su 98.201 imprese attive con 238.496 dipendenti, solo l’agricoltura (10.926 braccianti) cresce di 28 aziende e gli altri comparti sono in negativo, a fronte di 560 nuove imprese dei settori innovativi che danno lavoro a 9.224 persone, pari al 5 per cento del totale della provincia.
Fonte: Repubblica