Alla Camera spuntano almeno 46 franchi tiratori
Sono stati con ogni probabilita’ 46 i franchi tiratori del Pd che non hanno seguito l’indicazione del gruppo di votare a favore dell’autorizzazione degli arresti domiciliari nei confronti del deputato di Forza Italia Diego Sozzani. Lo si desume da un semplice calcolo sui voti segreti, confermato alla Dire da fonti parlamentari. Sul caso di Sozzani il Pd era contrario all’uso delle intercettazioni e favorevole agli arresti. La linea era stata confermata in una riunione di gruppo prima delle votazioni. Nel primo voto, quello sull’uso delle intercettazioni, e’ stato negato l’uso con 352 voti a favore del diniego (l’aula di Montecitorio vota sulla relazione della giunta per le autorizzazioni che e’ formulata in negativo: i si’ negavano l’uso delle intercettazioni, i no le autorizzavano). Nei 352 si’, contrari cioe’ all’uso delle intercettazioni, c’erano voti delle opposizioni (Fi, Fdi e Lega) insieme ai voti del Pd.
I 187 contrari, e quindi favorevoli all’uso delle intercettazioni, erano in larghissima parte voti del M5s. Nel secondo voto, quello in cui il Pd era favorevole all’arresto, gli arresti domiciliari sono stati respinti, con 309 voti contrari e 235 a favore. Sottraendo ai 235 favorevoli all’arresto (voti Pd e M5s) i 187 favorevoli all’uso delle intercettazioni del primo voto – tutti M5s- si ottiene il numero di 48 deputati Pd che hanno votato a favore dell’arresto. Se si sottraggono ai 94 presenti e votanti del Pd nelle votazioni di oggi i 48 favorevoli all’arresto si ottengono i 46 franchi tiratori dem che non hanno votato per l’arresto di Sozzani. Nel novero dei 46 franchi tiratori vanno considerati anche i 26 deputati renziani di Italia viva che risultano ancora ufficialmente nelle file del Pd. Nell’assemblea di gruppo che ha preceduto il voto, a quanto si apprende aveva eccepito sulla posizione del partito la deputata Enza Bruno Bossio. I deputati Stefano Ceccanti e Stefano Lepri avevano chiesto chiarimenti sul caso del deputato forzista.
Sozzani (FI): ”Io innocente, sono devastato psicologicamente”
“Vicenda che ha del paradossale. Ho sempre considerato la politica un servizio e non una professione, senza aver mai avuto problemi con la giustizia. Oggi mi trovo coinvolto in un’inchiesta che mi coinvolge sulla base di intercettazioni di terzi, su un finanziamento che non ho affatto ricevuto con una società tra l’altro con cui ero in contenzioso economico. Sono devastato psicologicamente, assai preoccupato sul piano familiare e professionale. Sono innocente e non mi sottrarrò al confronto con la magistratura per cui nutro rispetto, ma chiedo di farlo da uomo libero e lascerò l’emiciclo per consentire il voto nella massima autonomia”. Lo ha detto in Aula della Camera Diego Sozzani (FI), prima del voto sulla richiesta all’autorizzazione agli arresti domiciliari nei suoi confronti, nell’ambito di un’inchiesta della Dda milanese sulla cosiddetta ‘Mensa dei Poveri’, con l’accusa di illecito finanziamento dei partiti e corruzione.