Una piattaforma web dove poter segnalare comportamenti scorretti dei magistrati, aperta a “soggetti qualificati”. Un modello più o meno analogo al whistleblowing, quello per la segnalazione di condotte illecite nella pubblica amministrazione all’Autorità anticorruzione. È questa la prima delle proposte a cui lavora il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede per introdurre maggiore trasparenza e maggiore verifica sul comportamento di certe toghe. Una proposta lanciata da Bonafede subito dopo il caso Palamara e che potrebbe trovare applicazione con il nuovo Governo. Sono tanti i siti e i gruppi online che registrano casi di malagiustizia. E’ un fatto di civiltà che, i cittadini offesi ingiustamente possano avere il diritto alla verità
A molti magistrati, l’idea non piacerà. Ritrovarsi dall’altro lato della barricata: da soggetti e a oggetti di indagini. Eppure è proprio questo ciò che pensa il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, grillino, che si ripromette di uscire dalla vertiginosa caduta d’immagine dei magistrati con un pacchetto di riforme.
La prima: applicare anche a chi veste la toga il sistema delle denunce anonime, in gergo il “whistle-blowing”, che è stato appena inserito nell’ordinamento attraverso la Legge Spazza-corrotti. “Il ministero – ha fatto sapere Bonafede ai suoi interlocutori politici – non si vuole limitare a un intervento spot dettato dal momento”.