Se c’è qualcosa di assurdo nell’inchiesta giudiziaria sui falsi rapporti dei Servizi Sociali per ottenere il “rapimento” dei bambini ai genitori per destinarli ad un “commercio” degli affidamenti, questo è rappresentato dal fatto che a condurre l’indagine è la stessa Autorità Giudiziaria, lo stesso Tribunale che sono responsabili della mostruosa vicenda.
“Il difetto sta nel manico”. In questo caso come in tanti altri, il “manico” è il sistema che permette e favorisce gli abusi. Perché quanto è avvenuto a Bibbiano e dintorni è la naturale conseguenza di un sistema assurdo, nonché della deformazione di esso che prodottasi con gli anni (e con il non voler vedere la realtà dei risultati) ha reso il sistema stesso capace di mostruosità ancor più evidenti.
Prima assurdità: il Tribunale dei Minori, ha una giurisdizione troppo vasta, corrispondente a quella della Corte d’Appello (quella di Bologna comprende tutta l’Emilia-Romagna).
Ed è un Tribunale con competenze varie, che vanno da quella penale alla c.d. “volontaria giurisdizione” che è, appunto, quella delicatissima funzione che dovrebbe, nientemeno, vegliare sull’esercizio stesso delle funzioni genitoriali.
A ciò si aggiunge che il carattere, in gran parte “semi amministrativo” delle funzioni del Tribunale dei Minori e le norme relative alla sua composizione con l’intervento di “esperti” e con sostanziali deleghe di indagini (che non dovrebbero essere, ma sono, “sostitutive” di quelle della stessa Autorità Giudiziaria, ai famigerati “Servizi Sociali”) delega che tende a diventare sempre più completa e sempre meno controllata e soggetta alla critica.
Ecco quindi che in un sistema giudiziario in cui nemmeno una fitta quantità di norme riescono a rendere equa e chiara l’assunzione delle prove, proprio per l’esercizio di uno dei più delicati e difficili compiti si ricorre al trasferimento al potere incontrollato di organismi di discutibile formazione e mancanti di ogni controllo efficace sulla loro discrezionalità, con una effettiva rinunzia alla funzione che il Tribunale dovrebbe considerare come propria e non delegabile. E’ l’anticamera dell’abuso e addirittura l’anticamera del crimine.
Ecco il vero mostro. Che non è “di Bibbiano”. Ho già scritto delle malefatte del Tribunale dei Minori proprio di quello di Bologna, di molti anni fa. Malefatte dei Servizi Sociali, malefatte del Ministro della Giustizia che allora, di fronte ad un caso in cui l’abuso si tingeva addirittura di ridicolo, alzò le spalle per il fastidio di quel ficcanaso di Deputato.
Manca, tra l’altro, uno studio serio e severo, sulla corrispondenza (che in realtà è vera “dipendenza”) dei provvedimenti del Tribunale rispetto all’operato ed alle “proposte” dei Servizi Sociali.
Ecco il mostro!! Rimediare tardivamente agli episodi di Bibbiano, lasciando intatto il sistema, fa sì che la mostruosità si estenda al potere legislativo.
Altro che “mostri di Bibbiano”!!!
Mauro Mellini