
Csm, nelle intercettazioni anche il pg Fuzio. Palamara: “Diranno che sono la P5”. Gli insulti ad Ardita: “È un talebano”
La procura di Perugia ha inviato a Palazzo dei marescialli un altro faldone d’intercettazioni, che contiene le registrazioni dal 16 al 29 maggio, cioè il giorno prima che Palamara venisse perquisito e la notizia dell’indagine ai suoi danni diventasse pubblica. Il 27 maggio il pm sotto inchiesta avrebbe incontrato il procuratore generale della Cassazione, che qualche giorno fa ha avviato l’azione disciplinare per i cinque consiglieri che parteciparono alle riunioni con Lotti. Nelle registrazioni anche insulti al consigliere del Csm della corrente di Davigo: “Per lui è tutto bianco o nero”
Spuntano come neve al sole i”buchi” del sistema di quelle toghe che, dalle intercettazioni sembra interessarsi più alle poltrone e al potere che alla vera giustizia. Un grave errore: fare di tutta un erba un fascio. Non è cosi. Ci sono magistrati seri che non fanno politica e guardano al destino delle persone senza pregidizi. La parte malata del sistema, non era interssata alla verità ma a gestire potere. In una intercettazione si parla dell’importanza dealla Procura di Roma. ” Vale come due ministeri- borbottano le toghe coinvolte. Infatti, la Procura di Roma ha competenze enormi. Una postazione su cui mettere le mani e scagliare avvisi di garanzia e indagini a chi politicamente rompe i coglioni. Quello che non si capisce ancora, perchè Palamara e compagni volessero Marcello Viola a capo della procura romana. E, ancora, l’integerrimo Viola, tanto decantato dalla stampa di sinistra, per le sue azioni giudiziarie contro mafia e massoneria perchè si prestava a sedere su una poltrona taroccata da Palamara? Sarebbe interessante capire quale collegamento esiste tra il Pd di Renzi e il procuratore Viola. .l’ex procuratore di Trapani non sapeva di questi giochi di potere dietro la sua elezione? Probabilmente qualche cigno fiorentino ci crede , agli umani liberi e intelligenti viene molto difficile crederci
C’è anche la voce di Riccardo Fuzio, il procuratore generale della Cassazione, nelle intercettazioni della procura di Perugia su Luca Palamara. A riportare la notizia sono i principali quotidiani nazionali: da Repubblica al Corriere della Sera. Sul pm indagato per corruzione, infatti, sono arrivate dall’ufficio inquirente umbro una nuova mole d’intercettazioni. Finora al Csm erano state inviate le trascrizioni operate col trojan installato sul cellulare di Palamara fino al 16 maggio. Sono quelle che documentano l’incontro tra l’8 e il 9 maggio per discutere le manovre da seguire per nominare il nuovo procuratore di Roma tra il pm, i deputati del Pd Luca Lottie Cosimo Ferri (il primo imputato dalla procura di Roma, il secondo magistrato in aspettativa e storico leader di Magistratura Indipendente) e cinque consiglieri del Csm: sono Corrado Cartoni, Antonio Lepre, Luigi Spina, Gianluigi Morlini – che si sono già dimessi – e Paolo Criscuoli, che è solo autosospeso.
Per i cinque consiglieri che parteciparono all’incontro Fuzio ha avviato l’azione disciplinare, utilizzando giudizi pesantissimi nell’atto d’incolpazione. Adesso, però, la procura di Perugia ha inviato al Csm un altro faldone d’intercettazioni, che contiene le registrazioni dal 16 al 29 maggio, cioè il giorno prima che Palamara venisse perquisito e la notizia dell’indagine ai suoi danni diventasse pubblica. Nelle nuove carte – riportate anche dal sito del settimanale Espresso– si riporta l’esistenza di una conversazione risalente al 27 maggio tra lo stesso Palamara e Fuzio. Per gli inquirenti il pg della Cassazione viene citato anche in un’altra conversazione, quando Palamara parla con Spina, l’ormai ex consigliere del Csm che gli aveva rivelato di essere sotto inchiesta a Perugia. Spina sta raccontando a Palamara che a Palazzo dei Marescialli sono arrivate le carte dell’indagine umbra.
Fonte: il Fatto Quotidiano