
FILE PHOTO: 5-Star new leader Luigi Di Maio gestures during an interview with journalists in Rimini, Italy September 24, 2017. REUTERS/Max Rossi/File Photo
Di Maio vs Salvini, ora su Siri è conta in Consiglio dei ministri
Il “licenziamento” del sottosegretario leghista fa vacillare il governo
Ieri sera da Giletti, il leader del Movimento5 Stelle è stato molto chiaro:” non possiamo parlare in un modo e agire in un altro. Siri deve lasciare il Governo in attesa del risultato delle indagini” . Salvini , ieri era stato duro con il Movimento:” tappatevi la bocca sulla Lega. Non siete opposizione”
«La questione Siri si è chiusa. Se non si dimette lui si andrà in Consiglio dei ministri e si voterà il decreto proposto dal Presidente». Luigi Di Maio torna sulla decisione del premier Giuseppe Conte di allontanare da Palazzo Chigi il sottosegretario leghista ai trasporti indagato per corruzione e getta altra benzina sul fuoco. I rapporti con l’alleato sono ormai ai minimi storici, eppure il capo politico del Movimento 5 stelle non si preoccupa di possibili ripercussioni sulla maggioranza. Anzi, senza dar retta ai sondaggi, Di Maio fa pesare il peso del suo partito in Parlamento, il doppio rispetto al Carroccio, e rilancia: «Conti alla mano il M5S ha la maggioranza assoluta in CdM, quindi i numeri sono dalla nostra parte. Spero che non si arrivi ad un voto». In altre parole: se Siri non farà un passo indietro spontaneamente, alla prossima riunione dell’esecutivo ci penseranno i grillini a far accomodare alla porta il sottosegretario leghista. Una mossa estrema da scongiurare per evitare, di fatto, la fine dell’alleanza di governo. «Conosco un po’ la Lega e un po’ Salvini, sono persone intelligenti che hanno a cuore questa esperienza di governo. Far cadere il governo per un’inchiesta di corruzione su un sottosegretario leghista mi sembra un po’ azzardato.
L’ultimo è stato Mastella sul governo Prodi sull’inchiesta che partì a Ceppaloni», spiega ironico Di Maio, convinto che Conte abbia «fatto una scelta di buonsenso». Non solo, il ministro del Lavoro commenta anche il gesto di Siri di pubblicare un post su Facebook pochi minuti prima della conferenza stampa in cui il presidente del Consiglio avrebbe annunciato la sua decisione. «Nel comunicato dice che dopo essere stato ascoltato dai magistrati avrebbe fatto passare altri quindici giorni e poi forse si sarebbe dimesso», dice il vice premier. «Questo significa andare oltre le Europee.
Fonte: il Dubbio