A Castelvetrano , la campagna elettorale finisce con il ballottaggio, tra lo “stellato”Enzo Alfano e il “civico” d’esperienza , Calogero Martire. Un risultato ritenuto, tutto sommato, “prevedibile” dagli addetti ai lavori . Adesso si attende di conoscere chi è riuscito a salire le scale di Palazzo Pignatelli. La legge, molto complessa , sta facendo ritardare molti verdetti
Probabilmente, tra i vari esperti di politica serpeggia la frase “Ti la via dittu?”. A giochi fatti, tutto è sempre scontato. In realtà. chi ama scommettere ,avrebbe ipotizzato anche un ballottaggio che vedeva protagonista il candidato Pasquale Calamia, visto anche il lungo cammino politico che ha affrontato il PD e Calamia nell’ avversare quel mondo politico , ormai passato alla storia e alla cronaca giudiziaria recente , per tutti fatti accaduti e legato, all’ex sindaco Errante e Lo Sciuto. Si chiude(forse) una fase della politica locale , a dir poco devastante, e che è scaturita dal “patto” del 2012 che portò Errante a vincere le elezioni. La lacerazione di quell’accordo , avvenuto a gennaio del 2015 ,portò il Dem a fare opposizione in modo serrato ad Errante che, nel frattempo ,si era alleato con Lo Sciuto che aveva battuto nella competizione a sindaco.
Tutto sommato, il Pd ,non va al ballottaggio ma con i 2200 voti circa ottenuti ,( per dovere d’informazione è opportuno ricordare che dentro ci sono i voti espressi dai simpatizzanti della Sinistra per Castelvetrano , dai Radicali e dal Partito Socialista) dovrebbe confermare lo stesso Calamia e Monica Di Bella al consiglio comunale con la nota lieta dell’arrivo dell’ex vice sindaco, Marco Campagna Quindi, i Dem ottengono un consigliere in più. Sono ancora dati ufficiosi ma, secondo fonti autorevoli, attendibili .
La vera “sorpresa” è legata ai voti di preferenza dati ad Obiettivo Città. La lista del candidato Martire fondata qualche anno fa, sbanca. Quando iniziò la crisi con Articolo 4 dell’ex deputato Paolo Ruggirello, Martire favorisce la sua lista che oggi va oltre i 3.300 voti.
Martire , non seguì Ruggirello dentro al Pd. I due non litigarono , scelsero solo percorsi politici locali diversi. Martire e sui amici diedero forza alla sua lista civica, lavorando in questi anni ad un eventuale candidatura a sindaco.Era già nell’aria nel 2017 il progetto. L’accelerazione avviene dopo la mancata elezione per scioglimento, del 2017. Martire allora si schierò con Gianni Pompeo e sapeva che dopo sarebbe toccato a Lui. L’urna riconosce ad Obiettivo città, numeri impressionanti . I voti di preferenza all’interno sono da record. Enza Viola, fedelissima di Martire, ha preso 800 voti personali e Giuseppe Curiale, decano dei consiglieri comunali castelvetranesi e anche ex assessore, con trascorsi centristi, ottiene 500 voti di preferenza. Numeri che fanno riflettere, se si considera anche il calo di votanti alle urne. Deludono gli altri schieramenti che, probabilmente , si consoleranno con una presenza in consiglio comunale. In molti , in città si chiedono se , l’elettorato vicino al progetto Perricone siano andati a qualcuno. Forse qualcuno non ha votato. O forse, qualche elettore di quell’area ha scelto di farlo. Chi lo sa. Forse lo sapranno le Forze dell’Ordine che sono state molte presenti in città. Non si può escludere con certezza che i voti di chi sosteneva Perricone siano rimasti in frigorifero. Gli elettori di quell’area, potevano anche votare. Non erano inibiti e non lo saranno neanche al ballottaggio. Da oggi inizia un’altra partita. Il ballottaggio è una gara molto diversa. I due papabili sindaci al ballottaggio non avranno più il trascinamento di tutti i candidati al consiglio comunale . Ci saranno molti delusi e ci sarà l’elettorato di chi ha perso da conquistare. Poi c’è anche l’opinione pubblica che, al ballottaggio, la storia insegna, fa la differenza. Ci saranno gli apparentamenti? Le Stelle castelvetranesi cercheranno nuove galassie o rimarranno da sole?. E Martire, visto che fino a febbraio “amoreggiava” con il PD, cercherà di fare pace? Lo sapremo presto.
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