Favori a Morace: chiesto il processo anche per Crocetta e Simona Vicari
La procura propone il rinvio a giudizio anche per Girolamo Fazio e Marianna Caronia, dei burocrati delle Infrastrutture e del patron della Liberty Lines
Non finisce dunque con l’archiviazione, come tanti amici giornalisti di Crocetta avevano auspicato sui loro canali d’informazione. Il Pm De Montis, persona molto preparata e che si è occupato di diversi processi di mafia ,ha chiesto il rinvio a giudizio insieme ai suoi colleghi
l’indagine sull’ex Governatore antimafia, Rosario Crocetta, fortemente sostenuto da Lumia e Lupo, amico di Montante e da tutto il sistema dell”antimafia” politica, è oggetto di numerose inchiesta giudiziarie. Ancora una volta, un esponente del Pd finisce in un processo che parla di favori e corruzione. una vicenda che coinvolge diversi apparati di potere. Un’inchiesta che forse, ha trascurato l’aspetto della mafia dei soldi. Ovvero di quella mafia che mette le mani sui grandi affari. E’ possibile che in una Provincia considerata “Terra di Messina Denaro ” e di massoneria deviata, un affare come il controllo del porto di Trapani e dei collegamenti sia sfuggito ai mafiosi potenti? Se si spiega bene ai ragazzi di scuola media il concetto che “Messina Denaro controlla tutto” gli stessi ragazzi direbbero che la puzza di mafia in operazioni di questo calibro c’è.
Allo stato delle indagini, l’accusa di corruzione per l’ex Governatore della Sicilia, Rosario Crocetta e per l’ex sottosegretario al ministero dell’Economia Simona Vicari conclude le indagini e con la richiesta di rinvio.
La Procura di Palermo ha chiesto il loro rinvio a giudizio alla fine delle indagini sulla cosiddetta tangentopoli del mare, l’inchiesta dei Carabinieri di Trapani denominata “Mare Monstrum” su affari, inciuci e guadagni illeciti a favore della Liberty Lines, la compagnia di navigazione specializzata nei trasporti marittimi veloci, con aliscafi e catamarani.
Un giro vorticoso di mazzette, regali e favori che avrebbe garantito guadagni sicuri e aggiudicazione facile delle gare di appalto bandite dalla Regione per l’assegnazione dei contributi sui collegamenti navali tra la Sicilia e le sue isole minori, agli armatori Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio, il primo anche patron acclamato del Trapani Calcio, la squadra che grazie a Morace approdò alla serie B e sfiorò l’accesso in serie A, anche loro, presunti corruttori, destinatari della richiesta di rinvio a giudizio.
La Procura di Palermo con i pm Gualtieri e De Montis ha quantificato in 10 milioni di euro i guadagni facili ottenuti dai Morace. La richiesta di rinvio a giudizio ha colpito Crocetta, per un contributo elettorale da 10 mila euro ricevuto dai Morace in cambio delle pressioni esercitate sugli uffici regionali, e la senatrice Vicari per due orologi, Rolex e Bulgari, per un valore di quasi 12 mila euro, dopo avere fatto introdurre in una legge nazionale una norma a favore della Liberty Lines, per un ricalcolo dell’Iva sui trasporti veloci.
La richiesta di rinvio a giudizio riguarda un deputato regionale in carica a Palermo, Marianna Caronia e l’ex vice presidente della commissione antimafia regionale Mimmo Fazio. Il processo è stato chiesto dai pm palermitani anche per l’ex dirigente del dipartimento Trasporti della Regione Siciliana, Salvatrice Severino, sarebbe stata lei a gestire gran parte degli accordi illeciti a favore dei Morace, modulando ad hoc i bandi di gara per l’assegnazione dei contributi regionali sui collegamenti navali veloci. A confermare poi i rapporti stretti della Severino con i Morace ci sono i diari del marito della donna, un ex carabiniere, che su diciotto diari, tra il 2000 e il 2017 ha scritto tutto su quei rapporti illeciti tra la moglie e l’armatore Vittorio Morace. Mentre i giudici a Palermo si avviano ad aprire questo processo, a Trapani è approdata all’udienza preliminare il troncone trapanese dell’inchiesta dove per corruzione e traffico di influenze sono indagati l’ex deputato Mimmo Fazio e l’ex presidente del Consiglio di Giustizia Amministrativo Raffaele De Lipsis, quest’ultimo recentemente arrestato su ordine della Procura di Roma
Fonte: Repubblica, Il Giornale
Il Circolaccio