Era stato escluso dall’albo dei direttori sanitari dalla Regione, che non gli ha riconosciuto l’esperienza nel consiglio di amministrazione della Fondazione Rimed, ma è stato ripescato dal Tar. Non perché le obiezioni della Regione fossero senza fondamento, ma perché, per un analogo caso, quello di Giuseppe Modica de Mohac, fratello di un giudice del Cga, il giudizio di esclusione suggellato dal Tar è stato ribaltato in appello.

E così Alberto Firenze, ex presidente dell’Ersu, uomo di fiducia del senatore del Pd Davide Faraone, è di nuovo in pista per un maxi-incarico nella sanità. E lo è anche Marzia Furnari, ex manager dell’Asp di Caltanissetta, esclusa dall’albo nazionale e da quelli regionali: dopo il suo ricorso straordinario al presidente della Regione, l’assessorato alla Salute ha deciso di riammetterla in autotutela riconoscendogli gli anni di esperienza in Seus, per evitare di andare ancora di fronte a un giudice.

Firenze, 49 anni, assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, ha fatto ricorso e nell’ultima udienza ha richiamato la precedente ordinanza cautelare del Cga del 18 gennaio scorso che ha riammesso Giuseppe Modica De Mohac valutando validi gli anni in servizio nel cda della Fondazione Giglio di Cefalù ai fini della maturazione dei cinque anni di esperienza di dirigenza richiesti dal bando. Il Tar Sicilia, a differenza della decisione presa in primo grado per Modica de Mohac, ha stavolta accordato la sospensiva del provvedimento, imponendo all’assessorato di riammettere subito il candidato nell’elenco dei soggetti idonei alla nomina a direttore sanitario, rimandando la decisione nel merito al marzo del 2020 e richiamando l’ordinanza del Cga a favore di Modica de Mohac, pur ritenendo “plausibili” le ragioni della Regione.