
Cantone: “Nel settore dei rifiuti c’è una massiccia infiltrazione delle organizzazioni criminali negli appalti pubblici che contano. Il giro d’affari sui rifiuti urbani è enorme. Anche ne traffico dei rifiuti speciali la mafia mette le mani con l’appoggio di burocrati compiacenti.
Nel settore dei rifiuti c’è una “massiccia infiltrazione delle organizzazioni criminali negli appalti pubblici: ci sono numeri elevatissimi di imprese sottoposte a interdittiva antimafia che tuttavia rimangono ad operare sul territorio perché non c’è alternativa”.
Cantone lancia il rischio della debolezza del sistema di controllo che mette a rischio anche le aziende sane. Il grosso della torta sta nella gestione dei conferimenti. Senza discariche e piattaforme i rifiuti non si possono rimuovere. Le aziende che prelevano i rifiuti dalle strade o da altri luoghi sono solo trasportatori che, senza un luogo di destino non possono prelevare i rifiuti. Pochi conoscono la filiera prevista dalla legge. Spesso neanche le forze dell’Ordine. Sono pochi gli investigatori formati per poter agire in questo settore. Lo Stato dovrebbe investire di più nella formazione di squadre speciali anti -ecomafie. Il mercato dei rifiuti fattura decine di miliardi e viene controllato burocraticamente dalle regioni. Un sistema che tende a gestire la filera e a dare spazio solo a chi ha più soldi. Ad esmpio, un grande errore si fa nel gestire appalti sui rifiuti anche con l’avvalimento che consente ad aziende piccole e con poco Konwhow di partecipare a grandi appalti . Nei rifiuti quello che si applica per appalti di varia natura non dovrebbe funzionare. Dovrebbe essere negato ogni forma di sub appalto
Il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone in occasione dell’audizione in commissione Ecomafie non ha avuto peli sulla lingua. In particolare ,Cantone, delinea i diversi punti critici che al momento affliggono gli appalti pubblici nel settore dei rifiuti: “Si osservano spesso bandi di gara caratterizzati dal meccanismo dell’abito su misura, con l’indicazione sostanzialmente di chi dovrà vincere”. A questo aspetto va aggiunto il fatto che “il sistema delle proroghe dura da anni e anni. Ci sono operatori ormai consolidati che danno per scontato che un affidamento temporaneo sia diventato un monopolio definitivo”. Una delle soluzioni è “dividere gli appalti in lotti: costruire un appalto unico per un intero Ato o Aro è un’impresa ai limiti dell’impossibile. Si tratta di aree molto grandi con esigenze molto diverse al loro interno e dove solo pochi operatori sono in grado di offrire un servizio su così larga scala”.
Fonte: Affari Italiani
Il Circolaccio